VICENZA – Per oltre cinquant’anni, un’opera monumentale di Antonio Canova è rimasta lontana dagli occhi del pubblico. Ora, il Cavallo colossale di Canova, straordinario modello in gesso realizzato tra il 1819 e il 1821, è pronto a riappropriarsi del suo posto tra le sale del Museo Civico di Bassano del Grappa. Un progetto di restauro ambizioso e complesso consentirà di ricomporre e riportare alla luce questa scultura unica al mondo, un frammento prezioso dell’eredità canoviana.
Un’opera dimenticata, un restauro necessario
Il Cavallo colossale nacque come modello per una statua equestre in bronzo commissionata dal re di Napoli, Ferdinando I di Borbone. Alla morte di Canova, avvenuta nell’ottobre del 1822, la scultura rimase incompiuta per la sola parte dell’animale. Trasferita a Bassano del Grappa da Giambattista Sartori Canova, il fratello dell’artista, divenne un punto di riferimento delle collezioni civiche della città, fino a quando, alla fine degli anni Sessanta, venne smontata e relegata nei depositi del museo.
Il tempo e i frequenti spostamenti hanno inflitto gravi danni all’opera: sezionata in più parti, ha subito lacerazioni e indebolimenti strutturali, e solo la testa è rimasta esposta come testimonianza della grandiosità della scultura. Ora, grazie alla sinergia tra il Comune e i Musei Civici di Bassano del Grappa, il Ministero della Cultura, Intesa Sanpaolo e il Venice in Peril Fund, il Cavallo tornerà finalmente a risplendere.

L’importanza del restauro e il suo valore storico
Il progetto di restauro, curato dallo Studio PRO. REST, è stato approvato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza e prevede un investimento di 340.500 euro. L’obiettivo non è solo restituire la forma originaria all’opera, ma anche garantirne la stabilità e la conservazione nel lungo periodo.
Le operazioni saranno condotte dalla ditta Passarella Restauri Srl di Padova, specializzata in opere canoviane, in collaborazione con R.S. Ingegneria. Il primo passo sarà la scansione 3D dei frammenti, che consentirà una ricostruzione virtuale dell’opera prima della sua effettiva ricomposizione. Successivamente, verrà realizzata una nuova struttura di supporto, più leggera e resistente, progettata per proteggere la scultura da eventuali sollecitazioni sismiche o ambientali. Infine, si procederà alla pulitura e al consolidamento delle superfici, restituendo al Cavallo colossale la coloritura originale a finto bronzo voluta dallo stesso Canova.

Un progetto corale per la valorizzazione del patrimonio
“Con questo intervento Bassano del Grappa conferma l’impegno e la determinazione dell’Amministrazione comunale a preservare e valorizzare l’inestimabile patrimonio artistico che, quasi due secoli fa, Giovan Battista Sartori Canova ha deciso di consegnare alla nostra città” – ha dichiarato Giada Pontarollo, Assessore alla Cultura di Bassano del Grappa. “Un patrimonio che, assieme a quello Dalpontiano, fa di Bassano del Grappa un centro culturale di rilevanza nazionale e internazionale”.
Il progetto ha ricevuto il supporto di Intesa Sanpaolo, che nell’ambito del programma Restituzioni sostiene il restauro di opere d’arte di rilevanza nazionale. “Proteggere il patrimonio artistico italiano è per noi un dovere”, ha affermato Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo. “Restituzioni non poteva mancare a questo appuntamento con Canova.”

Anche il Venice in Peril Fund, da anni impegnato nella conservazione del patrimonio artistico veneto, ha dato un contributo essenziale all’iniziativa. “Questo progetto rappresenta un passo importante per Venice in Peril Fund, che si appresta a realizzare il suo primo intervento nella terraferma” – ha spiegato Anthony Roberts, Vice Presidente Venice in Peril Fund. “Canova ha un significato particolare per il nostro ente, che ha avuto l’onore di restaurare il monumento a lui dedicato nella Basilica dei Frari a Venezia. Questa iniziativa offre anche l’opportunità di attrarre fondi internazionali, contribuendo alla tutela di un patrimonio che è parte della nostra storia condivisa”.
Una volta completato il restauro, il Cavallo sarà nuovamente esposto nelle sale del Museo Civico di Bassano del Grappa, con una nuova installazione che ne valorizzerà la maestosità.
“Il progetto di restauro e ricomposizione del cavallo colossale di Canova non solo permetterà di recuperare alla fruizione una delle opere d’arte più preziose delle collezioni bassanesi ma, per complessità delle operazioni e il carattere innovativo delle metodologie applicate ad una struttura in gesso di queste dimensioni, rappresenta uno degli interventi di recupero del patrimonio artistico italiano più spettacolari e rilevanti degli ultimi anni” – ha concluso Barbara Guidi, Direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa.