UDINE – Negli anni del dopoguerra, l’Italia scopriva una nuova libertà sulle due ruote. Strade polverose, abiti svolazzanti e il rombo leggero di uno scooter che si faceva spazio tra le macerie di un paese in ricostruzione. Più di un semplice mezzo di trasporto, lo scooter divenne un simbolo di rinascita, modernità e stile, entrando nell’immaginario collettivo attraverso il cinema, la pubblicità e la vita quotidiana.
A raccontare questa storia è la mostra Scooter Italia 1945-1970 che, fino al 30 giugno 2025, trasforma Villa Manin a Codroipo (UD) in una galleria dedicata all’epopea delle due ruote italiane. Oltre 50 modelli esposti ripercorrono l’evoluzione di un’icona, dal dopoguerra al boom economico, svelando il ruolo dello scooter nel passaggio da un’Italia rurale a un paese proiettato verso la modernità.
Dalle curve eleganti della Vespa alla struttura solida della Lambretta, fino ai modelli meno noti ma altrettanto affascinanti prodotti da Rumi, Gianca e altri marchi meno conosciuti, la mostra racconta non solo il design e la tecnica, ma anche le trasformazioni sociali e culturali che questi mezzi hanno accompagnato.
Dal lavoro alla spensieratezza: l’evoluzione di un’icona
Nel primo dopoguerra, lo scooter non era ancora il simbolo di libertà e stile che sarebbe diventato qualche decennio dopo. Era una necessità, un’alternativa economica all’automobile, il mezzo ideale per muoversi rapidamente tra città e campagne. Negli anni ’50, il suo profilo snello e il motore agile lo resero indispensabile per chi lavorava, ma anche per chi sognava una vita diversa, più dinamica, più indipendente.
Poi, qualcosa cambiò. Con gli anni ’60, la Vespa e la Lambretta non furono più solo mezzi di trasporto, ma status symbol. Le due ruote diventarono protagoniste di un immaginario collettivo fatto di viaggi, fughe romantiche, mode giovanili e rivoluzioni culturali. Se negli anni ’50 erano gli adulti a guidare gli scooter per andare al lavoro, nei ’60 furono i giovani a farli propri, intrecciandoli alla nascita di subculture che guardavano all’Inghilterra, alla musica beat e a nuove forme di socialità e ribellione.

L’estetica e la cultura dello scooter
A rendere immortale lo scooter non fu solo la sua funzionalità, ma anche il suo design. Linee morbide, colori pastello, un’armonia perfetta tra forma e funzione. La Vespa, con la sua carrozzeria avvolgente e il suo stile elegante, divenne sinonimo di classe e semplicità. La Lambretta, con la sua struttura più sportiva, fu amata da chi cercava prestazioni più grintose.
Cinema e pubblicità fecero il resto. Audrey Hepburn e Gregory Peck che sfrecciano su una Vespa in Vacanze Romane (1953), Mastroianni e la Loren, le fotografie in bianco e nero delle riviste dell’epoca, i manifesti pubblicitari che ritraevano ragazzi sorridenti in riva al mare o tra le strade delle città. Lo scooter era movimento, indipendenza, sogno.
Un viaggio nella storia italiana
La mostra Scooter Italia 1945-1970 è un racconto che prende vita attraverso fotografie dell’Archivio Alinari, manifesti originali della Collezione Salce, filmati dell’Archivio Nazionale Luce e documenti dell’Archivio Fiera Milano. Un mosaico di immagini e storie che restituisce l’atmosfera di un’Italia che cambia, che abbandona le biciclette e sogna l’autostrada.
Ad arricchire il percorso espositivo, un’analisi del mercato e delle strategie industriali che resero il design italiano un’eccellenza nel mondo. Piaggio e Innocenti furono le capofila, ma anche marchi meno noti contribuirono a un’epoca d’oro della meccanica italiana. L’abilità artigianale e l’innovazione tecnologica si fusero in un’estetica destinata a influenzare per sempre il mondo dei trasporti.
Oggi, gli scooter d’epoca sono pezzi da collezione, restaurati con cura da appassionati che ne custodiscono il fascino e la storia. Ed è proprio a questi restauratori, meccanici e collezionisti che la mostra rende omaggio. Modelli perfettamente conservati, dettagli curati con precisione e una passione tramandata di generazione in generazione: ogni scooter esposto è un frammento di memoria che continua a vivere nel presente.
Come ha sottolineato Mario Anzil, vicepresidente e assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, questa mostra non è solo una celebrazione estetica, ma un’occasione per riconnettersi con la storia collettiva: “Una mostra bella da vedere, ma anche da ascoltare, perché racconta un pezzo di vita di tutti noi, dei nostri genitori e dei nostri nonni. Un pezzo di storia italiana su cui riflettere e da cui imparare.”
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con approfondimenti critici e un’ampia selezione di immagini, poster e documenti storici.
L’evento rientra nella programmazione di Go!2025&Friends, per celebrare Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della Cultura nel 2025.
Vademecum
Scooter Italia 1945-1970
Dall’8 febbraio al 4 maggio 2025
Da martedì a domenica dalle 10 alle 19
Apertura speciale: Lunedì dell’Angelo
Biglietti
8 euro intero, 5 euro ridotto
Per ulteriori informazioni
+39 0432 821211