BOLOGNA – Una parte consistente della Fototeca Zeri sarà da oggi online sotto forma di Linked Open Data. Il progetto chiamato Zeri&Lode, è frutto della collaborazione tra la Fondazione Federico Zeri e un team di informatici ed esperti in digital humanities dell’Università di Bologna. Il team è costituito da Marilena Daquino (Centro di risorse per la ricerca multimediale Crr-Mm), Francesca Mambelli (responsabile banche dati Fondazione Federico Zeri), Silvio Peroni (Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna), Francesca Tomasi (Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna), Fabio Vitali (Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria dell’Università di Bologna).
La Fototeca Zeri è uno dei primi archivi fotografici ad avere avviato un progetto per la conversione del proprio patrimonio informativo in Linked Open Data. Sono circa 150.000 le immagini e le schede che costituiscono uno dei più importanti repertori online dedicato all’arte italiana. L’obiettivo è trasformare i dati del catalogo Fototeca Zeri in Linked Open Data, affinché siano accessibili, rintracciabili e riusabili da utenti e altre applicazioni, secondo le esigenze del nuovo web semantico.
Il progetto si inserisce nel contesto del Consorzio Pharos (The International Consortium of Photo Archives), che riunisce 14 archivi fotografici di storia dell’arte di importanza internazionale, in Europa e negli Stati Uniti, le cui risorse assommano a 32 milioni di immagini. Pharos promuove la collaborazione attiva tra le istituzioni partner in vista della creazione di una piattaforma comune per la ricerca su immagini e metadati relativi alle opere d’arte.
Il catalogo online della Fototeca Zeri è stato arricchito e integrato con link ad authorities e dataset. Oltre ai dati, Zeri&Lode mette a disposizione della comunità scientifica anche i modelli ontologici elaborati per la rappresentazione di oggetti complessi come fotografie e opere d’arte. L’obiettivo è quello di arricchire e affinare i modelli, per estenderli alla descrizione di nuove parti del catalogo Fototeca Zeri e ad altre raccolte documentarie.