FIRENZE – A Palazzo Strozzi, come noto, dal 21 settembre è in corso la mostra dedicata a Marina Abramović, dal titolo “The Cleaner”, una grande retrospettiva che ripercorre, attraverso 100 opere, l’intera carriera dell’artista serba.
In mostra anche le più note performance dell’artista, tra cui la celebre “Imponderabilia”, che presenta due corpi nudi di una donna e di un uomo, all’ingresso di un museo, per cui il pubblico è costretto a entrare, oltrepassando i corpi nudi di due artisti. Proprio questa performance, postata da diversi utenti su Instagram e Facebook, è stata motivo di censura da parte dei due social.
Per tale motivo il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi ha deciso di presentare il 30 ottobre un’interrogazione parlamentare a risposta scritta, rivolta al ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli. Toccasoli ha così spiegato il motivo di questa interrogazione: “E’ incredibile che Facebook e Instagram stiano censurando le immagini e i video postati da appassionati sulla mostra dell’artista Marina Abramović, in corso a Palazzo Strozzi a Firenze, solo perché ci sono due corpi nudi, mentre continuano a far passare foto e video di violenza inaudita e vere e proprie campagne di odio fondate spesso su fake news”. “Il Ministro dei Beni Culturali – continua il deputato – ha il dovere di farsi sentire contro questi giganti del web perché saranno sì potenti e globali ma in Italia devono rispettare la Costituzione che stabilisce che ‘l’arte e la scienza sono libere’. Un principio che va sempre rispettato da parte di tutti”.
Toccafondi spiega che “Imponderabilia” è ’’una delle performance più celebri della storia dell’arte contemporanea” con cui ”attraverso la nudità, la Abramović desidera sondare il comportamento umano”.
“Un’opera d’arte può piacere o no – aggiunge Toccafondi -, ma non si può cercare di cancellarla con la censura perché uno dei principi fondamentali dello Stato di Diritto è proprio quello che ci ha insegnato Voltaire: posso non essere d’accordo con quello che dici ma mi batterò sempre affinché tu possa dirlo liberamente”.
Toccafondi dichiara ancora: ‘’nel 2018, completamente invasi spesso da immagini e video drammaticamente scioccanti e violenti, due grandi social network decidono di bloccare immagini legate ad una performance artistica, e, si presume, per la semplice nudità di due artisti performer che interpretano la Abramović”.
Parte dunque da questo principio la decisione di chiedere spiegazioni al Ministero, “per sapere se il Mibac è al corrente dei fatti esposti e se ritenga opportuno inoltrare una missiva a Facebook e Instagram al fine di evitare tali vergognose censure che inevitabilmente possono arrecare danni anche economici nei confronti delle amministrazioni comunali che investono tempo e denaro in tali operazioni artistiche ma anche commerciali’’.