TOKYO – Nella suggestiva cornice della Sala Hohrai del Meiji Kinenkan di Tokyo, il 18 ottobre si è svolta la cerimonia di consegna del Praemium Imperiale 2023, il prestigioso riconoscimento internazionale conferito dalla Japan Art Association.
Un tributo all’eccellenza artistica
Vija Celmins per la pittura, Olafur Eliasson per la scultura, Diébédo Francis Kéré per l’architettura, Wynton Marsalis per la musica e Robert Wilson per il teatro/cinema, sono i cinque artisti premiati per il loro straordinario contributo nelle rispettive discipline artistiche.
La cerimonia è stata presieduta dalla Principessa Hitachi, consorte del Principe Hitachi, patrono della Japan Art Association. Il presidente della Japan Art Association, Hisashi Hieda, ha espresso il desiderio che “attraverso il Praemium Imperiale si possa continuare a sollevare i cuori delle persone, a sviluppare e promuovere ulteriormente l’arte e la cultura e a contribuire, anche se solo in minima parte, alla pace e alla prosperità nel mondo”.
Ogni vincitore ha ricevuto una medaglia dalla Principessa Hitachi, accompagnata da un diploma e un premio di 15 milioni di yen (circa 96.000 euro), conferiti dai presidenti dei comitati di selezione della Japan Art Association.
Presenti alla cerimonia anche quattro consiglieri internazionali, Hillary Rodham Clinton, Lord Patten di Barnes, Lamberto Dini e Klaus-Dieter Lehmann, oltre al consigliere onorario David Rockefeller Jr.
Robert Wilson, tra gli artisti insigniti, ha sottolineato che ciò che rimane nel tempo, come accade da migliaia di anni, è l’opera degli artisti, che si possono definire i cronisti dei giorni in cui viviamo. “La politica e la religione – ha osservato – ci separeranno sempre, ma l’arte ha la possibilità di unire gli uomini”.
L’ex-presidente del Consiglio, Lamberto Dini, che presiede il comitato italiano di nomina dei candidati, ha rilevato nei premiati di quest’anno “tratti comuni nel significato più profondo delle loro opere“. Ha, inoltre, elogiato la loro capacità di avvicinare l’arte alla vita contemporanea, attraverso le loro opere, manifestando il personale impegno “per costruire un rapporto morale con la società, lavorando per un mondo migliore”.
In una conferenza stampa, a margine della premiazione, Dini ha richiamato il pensiero del filosofo e critico culturale spagnolo Santiago Zabala, il quale, nel suo stimolante saggio Solo l‘arte può salvarci, sostiene che l’arte, uscendo dal suo cerchio magico di autonomia, cambia la nostra percezione della realtà, instaurando una nuova e positiva relazione con la società umana.
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