FIRENZE – “Avremo anche per il Vasariano come per tutti i nostri musei ben 20 giornate, non solo 12 di gratuità, per i cittadini, anche toscani, italiani e forestieri”. Ad affermarlo il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, a margine della presentazione del libro “Il Corridoio Vasariano. Una strada sopra la città” di Francesca Funis (Sillabe). “Le date però – ha aggiunto ì Schmidt – sono state scelte in modo che siano di particolare interesse per i fiorentini e per chi si sente fiorentino: avremo la gratuità per tutti nel giorno in cui Vittoria della Rovere arrivò a Firenze da Pesaro all’età di un anno, l’11 ottobre 1623; il 31 ottobre 1737, data del patto di famiglia di Maria Luisa de’Medici; ma avremo anche giornate di commemorazione, come il 4 agosto, 1944, notte dei Ponti quando una parte del Corridoio Vasariano su danneggiata, e il 27 di maggio, 1993, per ricordare l’attentato mafioso di via dei Georgofili, contro la criminalità”. “I fiorentini avranno un accesso privilegiato a queste giornate, in quanto per partecipare non dovranno prendere a differenza di tutti gli altri nessun treno o aereo” – ha sottolineato Schmidt.
Per quel che concerne la gratuità per le scolaresche “abbiamo in mente di fare con il Vasariano come facciano con le visite agli Uffizi: far entrare tutti i ragazzi delle scuole medie fiorentine nei giorni di chiusura, come se fossero loro i piccoli principi e principesse, perché di fatto lo sono, adesso che gli Uffizi sono di proprietà di tutti gli italiani, di tutti i toscani, di tutti i fiorentini. – Vogliamo che non ci sia nessun ragazzo e ragazza fiorentina che resti senza la possibilità di vedere gratuitamente il corridoio Vasariano” – ha chiosato il direttore.
Parlando invece della struttura della galleria su Ponte Vecchio, che fu cambiata per la visita di Hitler del 9 maggio del 1938, Schmidt ha affermato “Restituiremo al Corridoio Vasariano il suo volto originale. I fascisti tolsero le ghiere delle tre arcate del Corridoio sul Ponte Vecchio: e questo è un grande peccato, perché facevano parte del progetto originario di Vasari, che si integra perfettamente con l’urbanistica fiorentina. La nostra intenzione, naturalmente dopo aver espletato la pratica paesaggistica insieme a soprintendenza e Comune, è dunque di rimettere le ghiere sulle arcate e restituire al Corridoio l’aspetto che gli aveva voluto attribuire il Vasari”. “Questo restauro esterno – ha detto il direttore – sarà un progetto separato ma parallelo a quello di riapertura del Corridoio Vasariano”.
Schmidt ha infine precisato che nel libro di Francesca Funis “si smonta una fake news che ricorre da molto tempo, e cioè che i finestroni del Corridoio affacciati su Ponte Vecchio siano stati costruiti in occasione della visita di Hitler a Firenze nel 1938”. In realtà l’occasione sono stati “i Fuochi di San Giovanni del 1860 per la visita del Re Vittorio Emanuele II”.