SIENA – La Pinacoteca di Palazzo Minucci Solaini, a Volterra, Prima Città Toscana della Cultura 2022, ospita fino al 30 settembre 2022 Fatal Error, la mostra di Gianni Lucchesi (Pisa,1965) a cura di Carlo Alberto Arzelà.
L’esposizione prende le mosse da una domanda: in un mondo interconnesso come il nostro, cosa può accadere se il sistema si blocca all’improvviso e irreversibilmente?
Un quesito semplice, sicuramente non banale e una situazione non così improbabile, a cui la mostra di Lucchesi non intende offrire risposte, ma sicuramente molti spunti sui quali soffermarsi a riflettere.
Il progetto e l’esposizione: tra luci e ombre un percorso nelle nostre distorsioni quotidiane
Fatal Error è parte degli eventi di Volterra Ri/Generazione Umana, il progetto di Volterra22 che ha fatto della rigenerazione il senso della propria proposta sociale e culturale.
“Fatal Error – spiega il curatore della mostra Carlo Alberto Arzelà – è l’arresto improvviso del sistema, un punto drammatico irreversibile dove tutti i dati vengono irrimediabilmente persi. Lucchesi, lancia un grido sommesso, dove la rigenerazione umana sembra dover necessariamente passare attraverso un limite di non ritorno sul quale tutti ci stiamo irrimediabilmente affacciando. L’unica soluzione possibile alla quale siamo destinati resta il reset del sistema?”.
La mostra, con testi di Nicolas Ballario e Lighting Project di Davide Groppi, nasce come una sorta di evoluzione della precedente esposizione di Lucchesi, Out there, curata da Ballario e presentata a Milano Lambrate lo scorso settembre che, come sottolinea l’artista “ha segnato un cambiamento di direzione” del suo lavoro. “In Out there – chiarisce Lucchesi – ho raccontato il difficile e complicato rapporto tra l’uomo e la sua percezione riguardo i grandi problemi legati all’ambiente. La mostra di Volterra, Fatal error, è figlia di Out there”. “Negli ultimi anni – evidenzia ancora – la nostra vita è costantemente condizionata da una profonda incertezza e preoccupazione riguardo il futuro. Ci sono generazioni di ventenni cresciuti con questa grigia ed incerta prospettiva. Tutto questo a causa di una serie di problemi generati dall’uomo, che nonostante la presa di coscienza e la continua denuncia, continua ad ignorare, perpetuando il suo scellerato comportamento. Poco cambia che l’uomo si possa trovare di fronte ad un problema ambientale pressoché irreversibile o ad una pandemia con guerra annessa, il sistema, prima o poi, ci presenterà il conto e il messaggio “FATAL ERROR” arriverà improvviso e inaspettato.”
Fatal Error, insomma, “tra luci e ombre” della Pinacoteca, conduce il visitatore dentro la propria, per lo più inconsapevole, dissociazione, offrendo l’occasione di guardare indietro, ma anche avanti, di perdere l’equilibrio da molte prospettive diverse, “di riconoscere le proprie distorsioni quotidiane”.
Quelle presentate in mostra sono quattro opere altamente destabilizzanti, “espressione del rischio costante che viviamo immersi tra connessioni e disconnessioni”.
Ad aprire il percorso è Intermundia, che letteralmente significa ‘fra i mondi’. Nella filosofia epicurea corrisponde al vuoto dove abitano eternamente gli dei, in uno stato che li porta a non interessarsi delle cose terrene. “Con Intermundia volevo applicare questa metafora visiva al rapporto distorto, e in alcuni casi compulsivo che l’uomo vive con la propria dimensione virtuale – racconta Lucchesi – un metaverso, uno sdoppiamento della persona attraverso il quale l’individuo rischia una sorta di derealizzazione”.
Segue OPS (Il gioco della cavallina), una piccola scultura in bronzo su una lunga lama, sospesa nello spazio, che raffigura un individuo che gioca al salto della cavallina con sé stesso. Si tratta di una metafora di una dinamica psicologica, quella che spinge a giocare sul filo di un rasoio fino all’estremo.
A destare particolare interesse è l’opera Paesaggio Volterrano, omaggio alla celeberrima Deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino del 1521, custodita nel museo, ma attualmente in fase di restauro. Lucchesi ne propone una rilettura, eliminando la presenza dei personaggi che compongono il dipinto originale. “La Sottrazione dei soggetti dalla Deposizione può provocare sensazioni diverse a seconda del tipo di fruitore – spiega – per gli osservatori abituati a guardare l’arte e che conoscono l’opera originale il crash è assicurato, l’assenza diventa stridente, disarmante e forse accompagnata da smarrimento”.
Chiude il percorso Conflitto interiore (omaggio al Gruppo Superstudio), scultura in bronzo raffigurante un uomo con in mano una pistola che spara alla propria immagine riflessa. Un cortocircuito che l’individuo pratica inconsapevolmente e, come diceva il filosofo cinese Sun Tzu, “il conflitto è componente integrante della vita umana, si trova dentro di noi e intorno a noi”.
L’efficacia dell’esposizione trae sicuramente vantaggio dal contesto e dalle condizioni ambientali ricreate dall’artista, ovvero “l’annullamento della luce naturale in virtù di un controllo totale di luci ed ombre”. Il risultato è immersivo, con il proposito di creare un rapporto il più intimo possibile tra osservatore e opera.
Nonostante l’effetto straniante e disturbante che le opere possono generare nel visitatore, la mostra – come afferma Lucchesi – “non ha un’accezione negativa, tutt’altro. L’invito a riflettere e prendere coscienza è sempre e comunque positivo e costruttivo”.
Vademecum
Fatal Error
Artista: Gianni Lucchesi
Curatore: Carlo Alberto Arzelà
Testi e presentazione: Nicolas Ballario
Lighting project: Davide Groppi
Sound designer: Andrea Salvadori
Allestimento Julia Caracciolo
Grafica HANGAR srls
Luogo: Volterra –Pinacoteca di Palazzo Minucci Solaini
Quando: 15 luglio – 30 settembre 2022
Orari: 9 – 19 dal lunedì alla domenica
Inaugurazione: Venerdì 15 Luglio alle 18:00
Link sito: https://volterra22.it/eventi/fatal-error-mostra-di-gianni-lucchesi-a-cura-di-carlo-alberto-arzela/