Lo scultore Arnaldo Pomodoro è morto nella serata di domenica 22 giugno, poche ore prima di compiere i suoi 99 anni.
È stata la fondazione che gli è intitolata a dare la notizia della sua morte attraverso un comunicato pubblicato sul sito ufficiale. «Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro il mondo dell’arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un’eredità immensa, non solo per la forza della sua opera, riconosciuta a livello internazionale, ma anche per la coerenza e l’intensità del suo pensiero, capace di guardare al futuro con instancabile energia creativa».
Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno del 1926, Pomodoro era considerato uno dei più grandi esponenti della scultura contemporanea italiana: le sue sfere in bronzo erano infatti famose in tutto il mondo. Famosissime quelle alla Rai di via Teulada e alla Farnesina a Roma, al Palazzo dell’Onu a New York, dal Palazzo della Gioventù di Mosca ai giardini del Palazzo delle Poste di Darmstadt.
Con la scomparsa di Arnaldo Pomodoro l’Italia perde un protagonista indiscusso e riconoscibile della scultura contemporanea – ha dichiarato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. – Un artista che con la sua opera monumentale e riflessiva ha saputo attraversare decenni di storia mantenendo sempre viva la tensione tra materia e pensiero. Le sue ‘Sfere’ dischiuse e ferite ci parlano ancora oggi di fragilità e complessità dell’umano e del mondo. A nome mio personale e del Ministero della Cultura esprimo cordoglio e vicinanza alla famiglia e alla Fondazione che porta il suo nome, impegnata a custodire e divulgare un’eredità culturale che è patrimonio dell’intera umanità».