Ispirate a terre insulari e all’intera laguna veneziana le opere di Antonello Viola arrivano a Venezia per la sua personale alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro. Una visione astratta, dal consueto cromatismo raffinato, che restituisce una Venezia in cui i pigmenti, foglia d’oro, trasparenze e cancellature si intrecciano in una dimensione onirica e fluttuante. Con un occhio ancora rivolto a Giulio Aristide Sartorio
Antonello Viola sceglie Venezia per rinnovare il dialogo con Giulio Aristide Sartorio, che anche lui fu romano a Venezia, riprendendo le fila del percorso che lo aveva portato nel 2022 alla Galleria Nazionale di arte moderna e Contemporanea di Roma quando, con Aperto confine sulla Gorgone di Sartorio, aveva presentato un progetto con sette lavori su carta giapponese, nato dallo studio di due bozzetti preparatori di Sartorio per la grande tela La Gorgone e gli Eroi (1897). A Venezia invece Viola, è da oggi alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro dove presenta, dal 20 giugno al 28 settembre 2025, L’oro della laguna, personale a cura di Elisabetta Barisoni. Il progetto, pensato appositamente per le sale al secondo piano del museo, vede allestita una speciale selezione di dipinti ad olio su vetro e su carta giapponese realizzati dall’artista negli ultimi quattro anni, molti dei quali esposti al pubblico per la prima volta. Approfitta però della vicinanza con un altro ciclo di Sartorio, il monumentale Il poema della vita umana per proseguire il dialogo romano di qualche anno fa.

2019-21
Olio, matita e foglia d’oro su vetro
4 elementi, 80 x 230 cm
Collezione privata, Roma
«Nell’universo pittorico di Antonello Viola il colore è materia e energia, che vibra in un altro spazio-tempo, invitando al silenzio e alla contemplazione – spiega la curatrice Elisabetta Barisoni. – Le sue opere posseggono il dono dell’iridescenza, mutano costantemente in base alla luce e risuonano con la memoria. Come un’epidermide liquida, la pittura di Viola è fatta di trasparenze e stratificazioni, riflessi e dissolvenze. I molteplici dettagli sulla pelle dell’opera sono tracce di accadimenti nel tempo, segni dell’intimo rapporto dell’artista con la materia fluida della pittura e con quella impalpabile della foglia d’oro».
Attraverso un processo di accumulo, stratificazione e sottrazione, tipico delle sue opere Viola si confronta con la città di Venezia, dando spazio al vibrante rapporto tra luce, cielo e acqua che caratterizza questa città. «L’andirivieni di fluidi scandisce inevitabilmente il tempo e la vita – spiega la curatrice. – Proprio questo fluire è ciò che l’artista ha cercato nelle sue opere per Ca’ Pesaro. Antonello Viola mantiene la capacità di non avvertire l’oggetto nel quadro, di polverizzarlo e lasciarlo sfuggire, creando atmosfere astratte che affrontano la pura essenza spirituale trasfigurata nella materia pittorica. Più che di astrazione, si dovrebbe parlare di “non oggettività”, chiamando in causa Malevič e la sua “trasfigurazione nello zero della forma».

2023-24
Olio, matita e foglia d’oro su vetro
6 elementi, 80 x 360 cm
Collezione privata, Roma
Il virtuosismo cromatico che contraddistingue Viola caratterizza le isole utopiche che emergono dall’acqua e diventano i titoli dei lavori: Isola d’Elba, Poveglia, Le Camere, Murano, Giudecca, Santo Spirito. Nei vetri esposti, la pittura assume una dimensione tridimensionale, grazie a lastre disposte su più livelli e dipinte su entrambi i lati. Come paesaggi diafani, queste composizioni si sviluppano orizzontalmente, per scorrimento di piani, restando libere e aperte. Fanno da contrappunto le opere su carta, verticali e iconiche, dove l’oro esalta la virtù della luce.

2024
Olio, matita e foglia d’oro su vetro
3 elementi, 85 x 170 cm
Courtesy Galleria Alessandro Casciaro, Bolzano | Venezia