REGGIO EMILIA – È stata inaugurata il 30 settembre 2022 a Reggio Emilia – alla presenza delle autorità cittadine e dell’autore l’artista catalano Joan Fontcuberta – Curiosa Meravigliosa, l’opera d’arte pubblica permanente composta da 30 lastre di 120×240 cm. in gres porcellanato foto-impresse realizzata, per Palazzo dei musei di Reggio Emilia.
Frutto della chiamata pubblica del Comune di Reggio Emilia e di Fotografia Europea sul tema della curiosità e meraviglia, questa opera monumentale, alta 16 metri, che raffigura un grande pavone è stata realizzata tramite la selezione, ottenuta grazie a un software di elaborazione digitale, tra i 12mila scatti raccolti attraverso una call pubblica cui si aggiungono le fotografie degli oggetti presenti nelle collezioni dei musei. L’opera d’arte pubblica è realizzata con il supporto di Marazzi, il noto marchio fondato nel 1935 a Sassuolo.
“Sono molto felice di presentare finalmente Curiosa Meravigliosa – ha dichiarato l’assessora alla cultura e al marketing turistico del comune di Reggio Emilia Annalisa Rabitti –, l’opera di Joan Fontcuberta che si colloca sulla scia di ‘Invito a’, un progetto a cura di Claudio Parmiggiani, promosso dal Comune di Reggio Emilia, durante il mandato di Giovanni Catellani, in occasione del quale, anni fa furono invitati artisti contemporanei a realizzare opere permanenti nei luoghi pubblici. Ho voluto ricominciare ad investire su questo progetto perché credo che la possibilità di avere delle opere d’arte pensate e create per la città, con la precisa finalità di una loro permanenza nel tempo e quindi visitabili e fruibili dai cittadini di oggi e da quelli di domani, sia una grande risorsa e un valore immenso.
In questo caso Curiosa Meravigliosa, oltre ad essere il frutto del lavoro di un grande artista contemporaneo quale Joan Fontcuberta, che ringrazio infinitamente per il modo con cui realizza i progetti e per la profondità del suo pensiero, è un’opera d’arte collettiva, corale, co-creata. Curiosa Meravigliosa è stata realizzata nell’epoca del Covid, durante quei mesi difficili in cui la meraviglia era un grandissimo dono. Credo quindi che il risultato finale sia anche una testimonianza di quei giorni, che rimarrà impressa sulla facciata del nostro Museo, come “spaccato” di un momento importante per la nostra città e la nostra comunità.
In questo senso, l’opera d’arte permanente rappresenterà anche una sorta di manifesto, di racconto fotografico di quello che poi il pubblico troverà all’interno di Palazzo San Francesco, un luogo che racchiude tantissimi tesori, che l’artista conosce bene, tra i quali un’importante sezione fotografica”.
Joan Fontcuberta
Oltre al lavoro di artista visivo orientato al campo della fotografia, Joan Fontcuberta (nato a Barcellona nel 1955) svolge un’attività più ampia come insegnante, critico, curatore e storico.Attraverso la manipolazione dell’immagine fotografica, Joan Fontcuberta sviluppa un’opera capace di mettere in discussione gli effetti del reale e la veridicità prodotta dalle immagini tecnologiche. In una logica di denuncia dei discorsi autoritari nel contesto dell’informazione, smantella, attraverso diverse serie – Herbarium, Fauna, Sputnik, Les Sirènes de Digne, Miracles – il linguaggio specifico delle discipline della scienza, dell’informazione e di altri sistemi di conoscenza. Nei suoi ultimi progetti si interessa alla natura e alla funzione dell’immagine nella cultura digitale.
Tra il 1978 e il 1986 è insegnante presso la Scuola di Belle Arti di Barcellona. Successivamente sarà professore ospite in vari centri e università in Europa e negli Stati Uniti (Universitat Pompeu Fabra a Barcellona, Harvard University of Cambridge negli Stati Uniti, University of Wales nel Regno Unito, Le Fresnoy in Francia).
Tra i saggi di Joan Fontcuberta: Le baiser de Judas. Photographie et Vérité (Ed. Actes Sud, Arles, 1996); Science et Friction, Photographie, Nature, Artifice (Mestizo, Murcia, 1998); La (foto)camera di Pandora – La fotografi@ oltre la fotografia (Contrasto, Milano, 2012); La furia delle immagini (Einaudi, Milano, 2018).
Ha realizzato mostre personali al MoMA (New York, 1988), MIT (Cambridge, 1988), Musée Cantini (Marseille, 1990), Art Institute (Chicago, 1990), IVAM (Valencia, 1992), MNAC (Barcelona, 1999), Museum of Fine Arts (Fukui, Giappone), Palazzo delle Esposizioni (Roma, 2001), ARTIUM (Vitòria / Gazteiz, 2003), Centre de l’Image / Palau de la Virreina (Barcelona, 2008), Maison européenne de la photographie (Parigi, 2014), Science Museum (Londra, 2014), Museum Angewandte Kunst (Francoforte, 2015) e Museo de Arte del Banco de la República (Bogotá, 2016).
Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche come il Museo d’Arte Moderna – Centre Georges Pompidou, Parigi; Metropolitan Museum of Art, New York; Museum of Modern Art, New York; Art Institute, Chicago; SFMOMA, San Francisco; National Gallery of Art, Ottawa; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid; e MACBA, Barcellona.
Tra gli altri riconoscimenti per tutta la sua attività fotografica, è stato nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese nel 1994. Nel 1998, ha ricevuto il Premio Nacional de Fotografía assegnato dal Ministero della Cultura spagnola e nel 2011 il Premio Nazionale per la Cultura nelle Arti Visive del Governo Catalano. Nel 2013, l’International Photography Award dalla Fondazione Hasselblad in Svezia. Nel 2020 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dall’Università di Parigi VIII.
A questo link è possibile visualizzare tutte le fotografie e e cercare la propria
(L’autrice dell’articolo dopo lunghe ricerche ha con gioia trovato la propria fotografia nell’ultima lastra in basso a sinistra)