Il sospetto in un documentario che sarà trasmesso dalla Bbc a marzo 2023. A ipotizzare l’ipotesi del suicidio è il nipote di Rivera, Juan Rafael Coronel Rivera
ROMA – Il pittore muralista messicano Diego Rivera (1886-1957) “potrebbe aver aiutato” la moglie Frida Kahlo (1907-1954) “a morire“, come “ultimo atto d’amore“.
È quanto afferma Juan Rafael Coronel Rivera, nipote del muralista messicano, nel documentario “Becoming Frida Kahlo“, che sarà trasmesso dalla Bbc dal prossimo marzo 2023, suddiviso in tre parti.
Prodotto da Nancy Bornat, il film analizza i momenti creativi chiave della carriera di Kahlo. Grazie anche a una serie di interviste girate in Messico, il documentario presenta un quadro completo del lavoro e della vita sentimentale dell’artista.
Le ultime misteriose ore di vita di Frida
Come scrive il quotidiano londinese “The Guardian”, nel documentario le affermazioni di Juan Rafael Coronel Rivera sono desinate, da una parte a fermare le speculazioni sulle ultime ore di vita di Kahlo, ma anche ad alimentarne altre.
Il “sospetto“, infatti, che Frida avesse chiesto al marito di mettere fine alle sue sofferenze fisiche “si era già fatto strada tra i membri della famiglia di Rivera, pur rimanendo un discorso tabù” – spiega il nipote.
Luis-Martin Lozano, esperto dell’opera di Frida Kahlo, parlando dal Messico con “The Guardian”, ha affermato di essere d’accordo con i sospetti di Juan Rafael Coronel Rivera.
“È triste dirlo, ma il suicidio è sempre stato una possibilità per Frida Kahlo”. – Ha spiegato Lozano – “Kahlo lo scrisse nel suo diario. Solo il suo amore per Diego glielo impedì, non voleva lasciarlo. Tuttavia la questione deve poi essere emersa nuovamente tra loro”.
Una vita di sofferenza ma non una martire
La vita di Frida Kahlo è stata sicuramente segnata dalla malattia e dalla sofferenza. Sopravvissuta alla poliomielite, fu ferita in un incidente stradale nel 1925, che la condannò a muoversi con estrema difficoltà. Nel corso della sua breve esistenza subì ben 32 operazioni chirurgiche e diversi aborti spontanei, da lei evocati in una serie di dipinti estremamente potenti.
Nel 1953 le venne amputata una gamba per una cancrena. Morì nel 1954, ufficialmente per un’embolia polmonare.
Anche le sue vicende sentimentali furono molto travagliate. La relazione con Diego Rivera fu sempre instabile, anche a causa dei suoi tradimenti, tra cui quello con la sorella di lei, Cristina, o con la star di Hollywood Paulette Goddard. Rivera sposò l’artista messicana nel 1929, divorziarono nel 1939 per poi risposarsi nuovamente nel 1940.
“Kahlo – sostiene Lozano – non deve essere considerata una vittima, anche se ovviamente c’è molto dolore nei suoi dipinti. Non credo che debba essere vista come una martire. “La sua pittura non riguarda infatti solo il dolore. – conclude Lozano – Parla di una donna che diventa un’artista. Una vera pioniera”.