LONDRA – È stata pubblicata in Gran Bretagna dall’editore Penguin la nuova edizione del volume illustrato “The Dance of Death By Hans Holbein (1497-1543)”. Nel libro, la professoressa Ulinka Rublack, docente di storia dell’età moderna a Cambridge e curatrice del volume, illustra la sua tesi secondo la quale le celebri xilografie dell’artista, come “La danza della morte”, non sarebbero semplici disegni macabri ma andrebbero considerati come opere satiriche, “una prima forma di vignetta politica”.
L’accademica sostiene infatti che il pittore e incisore tedesco, che lavorò alla corte dei Tudor, prima di mettersi al servizio di re Enrico VIII, utilizzò la sua arte come un arma di pericolosa satira politica per stigmatizzare il comportamento dei potenti. Intento che evidentemente non fu ben compreso.
La professoressa Ulinka Rublack ipotizza che una serie di xilografie di Holbein, ricche di immagini raccapriccianti, create tra il1524 e il 1526, in realtà mostrino gli effetti devastanti della follia, dell’avidità e dell’orgoglio dei potenti.
Queste opere dunque, che si collocano nella tradizione medievale della “danza macabra”, che raffigura la morte sotto forma di uno scheletro, che agisce come il grande livellatore di re e imperatori, sarebbero ben più di un racconto morale e religioso. Spiega la docente: “le xilografie celano un intento politico, uno sbeffeggiamento dei potenti, una vera e propria satira politica”.