NAPOLI – Dopo un lungo periodo di lavori di adeguamento e restauro, il Teatro di Corte del Palazzo Reale di Napoli è pronto a riaprire le sue porte al pubblico a partire dal 2025. Questo gioiello dell’architettura settecentesca tornerà a essere un luogo per spettacoli e concerti.
L’adeguamento dell’impianto antincendio e la ristrutturazione degli spazi sono stati resi possibili grazie al finanziamento del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” del Ministero della Cultura, per un investimento complessivo di quasi 300 mila euro. I lavori, condotti dalla ditta La Ross srl, hanno interessato non solo l’aspetto tecnico, ma anche la funzionalità degli spazi. Tra le novità, la realizzazione di nove camerini, di cui cinque con bagno interno, e una sala prove denominata “Sala Mimi”, pensata per accogliere fino a 40 artisti.
L’architetto Vittorino Parente, responsabile del progetto di ristrutturazione dei camerini, ha scelto una cromia moderna con porte e passaggi color ottanio, arricchiti da gigantografie delle decorazioni dell’Appartamento di Etichetta del Palazzo Reale. “Abbiamo voluto unire modernità e richiami classici, rendendo gli spazi funzionali senza perdere il legame con la tradizione storica,” ha commentato Parente.
Dalla Gran Sala al Teatro di Corte
Il Teatro di Corte fu progettato nel 1768 dall’architetto Ferdinando Fuga, trasformando quella che era stata la “Gran Sala” o “Sala Regia” del palazzo, usata dai viceré spagnoli per feste e spettacoli temporanei. L’intervento di Fuga creò un ambiente di grande eleganza, perfetto esempio dell’architettura neoclassica napoletana, con elementi decorativi che coniugano fasto e funzionalità.
La sala presenta una capienza di 400 posti, con una platea sormontata da una balconata continua destinata, in origine, agli ospiti di riguardo. Tra gli elementi distintivi vi sono le dodici statue in cartapesta raffiguranti Apollo e le Muse, insieme a Minerva e Mercurio, realizzate con un materiale apparentemente modesto, ma funzionale per l’acustica. Al centro della sala si trova il piccolo palco reale, impreziosito da una finta cortina in cartapesta coronata da un emblema regale.
Dal passato al futuro: il ritorno della musica e dello spettacolo
Secondo l’architetto Almerinda Padricelli, responsabile dei lavori per il Palazzo Reale, i tre anni di interventi hanno restituito al teatro la sua funzione originaria, “da dicembre sarà possibile alzare definitivamente il sipario e proporre un calendario stagionale di concerti e spettacoli”.
Come sottolineato dall’architetto Paola Ricciardi, delegata del Direttore generale Musei, “questa riqualificazione è parte di un progetto più ampio che mira a restituire alla reggia napoletana la magnificenza che ha avuto nei suoi quattro secoli di storia.”
Il Teatro di Corte è un simbolo delle trasformazioni storiche che hanno attraversato Napoli. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti distrussero la decorazione settecentesca della volta, che fu successivamente ricostruita con una scena centrale raffigurante le Nozze di Anfitrite e Poseidone, riprendendo il soggetto originale dipinto da Antonio Dominici nel 1768. Durante il dopoguerra, il teatro fu trasformato in un cinema per il Welfare Club dell’esercito britannico, prima di tornare alla sua funzione originaria.
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