BOLOGNA – È morto all’età di 90 anni il pittore bolognese Wolfango Peretti Poggi, conosciuto semplicemente come Wolfango. Nato a Bologna nel 1926, è stato un artista praticamente sconosciuto fino al 1986 quando si rivela una sorpresa anche per gli addetti ai lavori, in seguito alla mostra intitolata ”Grandi dipinti” nella chiesa sconsacrata di Santa Lucia a Bologna. Lo stesso anno realizza una mostra presso l’ex convento di San Giovanni in Monte.
Le opere di Wolfango si contraddistinguono per la rappresentazione ingigantita e dettagliata, quasi anatomica, di oggetti minimi della quotidianità, perlopiù nature morte aventi come soggetto boccioli di rose o rose spalancante, frammenti di noci o arachidi, melagrane aperte. Una sua opera di grandi dimensioni dal titolo “La cassetta dei rifiuti”, è esposta nell’Aula Absidale dell’Aula Magna dell’Università di Bologna.
Per anni l’artista ha anche esercitato l’attività di illustratore, firmandosi con vari pseudonimi, tra cui “Anonimo Bolognese”, “Vulpes” o “Lupangolo”, ironica traduzione dal tedesco di Wolfango. Dal 1964 inizia a modellare la terracotta, assemblando nel tempo un personale e particolarissimo presepe popolato di parenti, amici e personaggi storici, conservato in una stanza della sua casa.
Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, manifestando il suo cordoglio, ha dichiarato: “Wolfango è stato un pittore straordinario, che amava descrivere la vita attraverso le immagini del quotidiano e del conosciuto. Bologna è stata il suo mondo e la sua casa, anche per questo la nostra comunità lo saluta con gratitudine e abbraccia con affetto la sua famiglia”.
La camera ardente dell’artista sarà allestita a Palazzo D’Accursio martedì 17 gennaio, dalle 14 alle 18.30, mentre i funerali, come annunciato dalla figlia Alighiera, si terranno in forma privata.