NEW YORK – E’ scomparso, all’età di 81 anni, a New York il celebre pittore fotorealista, Chuck Close. L’artista, come ha precisato la Pace Gallery di New York, è morto a causa di un’insufficienza cardiaca congestizia derivante da una lunga malattia.
Nato a Monroe, nel Wisconsin, il 5 luglio 1940, Chuck Thomas Close compie gli studi alla University of Washington a Seattle, dove si laurea nel 1962; si iscrive poi alla Yale University, dove consegue un master in arti figurative nel 1964; grazie a una borsa di studio per alcuni mesi è in Europa.
Dopo gli inizi astratti, l’artista abbraccia il fotorealismo, diventandone un maestro assoluto.
Uno dei suoi primi soggetti più noti è stato un altro giovane talento artistico, il compositore Philip Glass; in seguito, tra gli altri, ha dipinto il coreografo Merce Cunningham e l’ex presidente americano Bill Clinton.
La vita e la carriera di Close subisce un drastico cambiamento nel 1988 a causa di una malattia che lo lascia semiparalizzato. L’artista non abbandonerà tuttavia la sua attività, continuando a dipingere, dapprima tenendo il pennello tra i denti e in seguito, recuperato il parziale uso delle braccia, legandosi il pennello alla mano.
A seguito dei suoi lavori incentrati sulla ritrattistica presidenziale, tra cui la foto al presidente americano Barack Obama, viene proprio da quest’ultimo nominato nel 2010 presidente del Comitato Presidenziale per le Arti. Si è dimesso dalla carica nel 2017 in polemica con il presidente Donald Trump: “Ignorare la tua retorica odiosa ci avrebbe reso complici delle tue parole e azioni”.
Nel 2017 Close è finito nell’occhio del ciclone per uno scandalo a sfondo sessuale. Dopo aver respinto le accuse come “menzogne” affermando di essere stato “crocefisso”, Close chiese scusa per aver potenzialmente espresso frasi offensive.
“Sono rattristato dalla perdita di uno dei miei più cari amici e uno dei più grandi artisti del nostro tempo – ha commentato il direttore della Pace Gallery, Arne Glimcher – I suoi contributi sono inestricabili dalle conquiste dell’arte del XX e XXI secolo”.