NAPOLI – Dopo vent’anni di chiusura, domenica 17 marzo ha riaperto definitivamente ilpercorso di visita del Teatro Antico di Ercolano. “Un ambizioso traguardo raggiunto – ha spiegato ha dichiarato il Direttore Francesco Sirano – si amplia e si aggiunge un tassello importante all’offerta di visita del Parco estendendola al primo settore di Herculaneum scavato nel XVIII secolo e per duecento anni costituente la più cospicua zona di visita”.
Questa riapertura cade a otto giorni esatti dalla “Settimana dei musei”, durante la quale il Parco Archeologico di Ercolano ha registrato un aumento di visitatori di + 1/3 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel corso della settimana i visitatori hanno potuto assistere al restauro live, nel laboratorio dell’Antiquarium, di due frammenti di pittura appartenenti molto probabilmente all’apparato decorativo di Villa dei Papiri. Ma sono state diverse in questo ultimo periodo le iniziative proposte dal Parco per coinvolgere sempre più pubblico.
Anche la riapertura del Teatro ha fatto registrare un boom di visitatori, “come era facile attendersi” – sottolinea Sirano che aggiunge – “abbiamo avuto il sold out per i tre turni che abbiamo messo in campo per iniziare questa nuova esperienza”.
Il Teatro rimase sepolto nel 79 d.C., durante l’eruzione del Vesuvio e venne ricoperto da una strato di ceneri, lapilli e fango, che solidificandosi produsse un solido strato di tufo, preservandolo nel tempo. Fu il primo monumento ad essere scoperto nei siti vesuviani colpiti. Si tratta di un luogo molto suggestivo scavato attraverso una serie cunicoli nel Settecento. La sua scoperta avvenne casualmente nel 1710, quando un contadino, intento a scavare un pozzo per irrigare il suo orto, rinvenne alcuni pezzi di marmo che vendette poi ad un artigiano di Napoli.
Nel corso del Settecento e dell’Ottocento fu meta privilegiata di colti viaggiatori europei e divenne una tappa fondamentale del Grand Tour.