NAPOLI – Ha riaperto al Parco Archeologico di Ercolano la Casa del Bicentenario, un edificio di epoca romana sviluppato su tre piani per una superficie complessiva di 600 mq. La casa rimase sepolta durante l’eruzione del Vesuvio del 79 e fu ritrovata a seguito degli scavi archeologici nel Parco. E’ così chiamata in quanto riportata alla luce, dall’archeologo Amedeo Mauri, a due secoli esatti dall’inizio delle indagini esplorativa sulla città romana.
La casa fu chiusa al pubblico nel 1983 a causa di dissesti di ordine strutturale. Oggi viene riaperta nell’ambito del progetto “Cantiere Open”, realizzato grazie alla collaborazione tra Packard Humanities institute, il nuovo Parco Archeologico di Ercolano, l’Herculaneum Conservation Project e il Getty Conservation Institute..
Presente alla cerimonia di riapertura anche il ministro per i Beni e le Attività culturali e il Turismo, Dario Franceschini, il quale ha commentato: “È un’altra storia del riscatto italiano, un percorso che continuerà ancora forte e importante grazie al fatto che qui c’è una cosa non comune rispetto ad altri siti in Italia: una collaborazione che va avanti da decenni con un grande privato, la Fondazione Packard, che ha collaborato e continuerà a collaborare con molte sorprese importanti nel futuro”.
“Il turismo colto e intelligente – ha aggiunto Franceschini – porta alla creazione di occupazione e ricchezza per tutto il territorio. Qui abbiamo la prova che se un sito culturale cresce lo fa anche tutto il territorio circostante”.
Infine il ministro ha chiosato: “Non si tratta di far crescere solo i visitatori ma di migliorare la tutela, la ricerca, la formazione e l’accoglienza per i visitatori ed i turisti. Le scelte della riforma sono state giuste, si è verificato nei fatti che l’autonomia dei direttori ha fatto crescere di molto questi siti”.