ROMA – Federculture ha lanciato un appello a Governo e Parlamento per promuovere una serie di “misure strutturali che favoriscano la ripresa e la stabilità delle attività culturali e creative nel nostro Paese”.
Come sottolineato da Andrea Cancellato, presidente di Federculture, “la cultura può essere motore dello sviluppo e di inclusione sociale”.
Per questo Federculture ha avanzato alcune proposte con cui realizzare “un pacchetto organico di razionalizzazione degli strumenti fiscali” che “servono a produrre nel medio termine anche la crescita dell’economia, quindi del Pil e del relativo gettito fiscale, contribuendo così alla stabilità lavorativa e alla crescita occupazionale di un settore che impegna circa 840.000 addetti”.
L’appello di Federculture è già comparso su diversi quotidiani e le proposte sono state inviate al ministro della Cultura, al Governo e alle commissioni parlamentari competenti.
“Superato il momento più duro dell’emergenza, – spiega Cancellato – tutto il Paese lavora per la ripresa. Dopo la guerra ci fu il Piano Marshall, oggi il PNRR”.
Le proposte
Le proposte di Federculture si possono consultare sul sito dell’associazione. In sintesi si chiede di estendere la detraibilità prevista per le spese mediche e farmaceutiche alle spese per l’acquisto di biglietti di ingresso o tessere d’abbonamento a musei, concerti e spettacoli teatrali, sale cinematografiche, acquisto di libri e di opere audio o video, attività̀ formative e di divulgazione, workshop e laboratori, visite guidate. “La cultura, considerata bene essenziale tanto che alle librerie è stato concesso di rimanere aperte anche durante il lockdown – afferma Federculture – dovrebbe essere agevolata nella sua circolazione riducendo al minimo l’impatto dell’Iva per tutti i suoi comparti, al pari di quanto già avviene nell’editoria; uniformandone in questo modo il regime a quello degli Stati a noi vicini e con un sistema culturale evoluto”.
Inoltre, “in vista della grande mole di interventi in opere pubbliche previste dal PNRR – sottolinea l’associazione – appare urgente un rilancio della legge che prevede che le Amministrazioni dello Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e tutti gli altri Enti pubblici, che provvedano all’esecuzione di nuove costruzioni di edifici pubblici devono destinare all’abbellimento di essi, mediante opere d’arte, una quota della spesa totale prevista nel progetto. La legge è in vigore ma scarsamente applicata, ne chiediamo la piena attuazione e l’adeguamento. In questo modo si aprirebbe una fase di grande committenza artistica su tutto il territorio nazionale”.
Federculture chiede poi il ripristino della norma che destinava il 3% degli stanziamenti previsti per le infrastrutture “alla spesa per la tutela e gli interventi a favore dei beni e delle attività culturali”. Si tratta dell’ex fondo Arcus, che ha consentito per anni la realizzazione di importanti interventi nel campo culturale come, fra gli altri, la costruzione del Maxxi a Roma”.
Per quanto concerne l’Art Bonus, la legge 106/2014, ricorda Federculture, “prevede un credito d’imposta del 65% per le contribuzioni private ad alcune categorie di soggetti (enti lirici e istituzioni musicali, gestori di beni culturali pubblici) ma esclude altre categorie, creando delle differenze di trattamento non comprensibili. Un suo ampliamento renderebbe lo strumento un forte incentivo al finanziamento di tutta la filiera culturale, (mostre, festival ecc.) e di soggetti di diritto privato che gestiscono beni propri pur essendo costituiti da soggetti pubblici e da questi vigilati”.
L’associazione evidenzia infine “che fra i principali provvedimenti presi dal legislatore durante l’emergenza vi è stata la costituzione del Fondo per la Cultura (diviso su due comparti per il finanziamento di opere pubbliche e per le iniziative private) per 100 milioni di euro nel biennio 2020 e 2021. Nella Legge di Bilancio 2022 è previsto un rifinanziamento per il biennio 2022/2023 di 20 milioni per ciascun anno. Occorre, invece, dare continuità e maggiori risorse per questo strumento che si sta rivelando di grande interesse per tutto il sistema della cultura, pubblica e privata”.