FIRENZE – La stagione delle fiere nazionali e in particolare di quelle fiorentine, riparte a settembre con la XXVI edizione di Artigianato e Palazzo.
La manifestazione, promossa dall’Associazione Giardino Corsini, da un progetto di Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani, rappresenta un’occasione di riflessione e di condivisione sulla tradizione artiginana, ma anche su i nuovi stili, interpreti delle relazioni in continuo movimento tra tradizione e innovazione.
Come affermano Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani: “In un momento in cui è in atto una tendenza a riportare in Italia le produzioni, valorizzando le specificità dei territori, il settore appare ancor di più una grande opportunità di crescita e di innovazione. Perché se da un lato abbiamo compreso che le nostre attività saranno sempre di più legate agli strumenti informatici, dall’altra resta pur vero che il capitale del Paese si giocherà proprio sulle nostre competenze artigianali, in grado di coniugare manualità, ingegno e creatività, e di promuovere le ricchezze culturali delle nostre regioni”.
Per quattro giorni ceramisti, molatori del vetro, sbalzatori dell’argento e orafi, intagliatori, restauratori, liutai, sarti, intarsiatori di pietre dure e legno, intrecciatori della paglia, designer, e molto altro, interagiranno con i visitatori mentre sono a lavoro nei loro piccoli angoli di bottega, ricostruiti per l’occasione nelle limonaie e tra i parterre del giardino all’italiana.
Ci saranno inoltre mostre sotto la Loggia del Buontalenti e nella Sala da Ballo di Palazzo Corsini – che per la prima volta si apre al pubblico, e poi l’importante raccolta fondi “Giambologna e la Fata Morgana”. Per ogni edizione della fiera viene infatti ideata una campagna a favore del patrimonio culturale. Quella 2020 riguarda “un curioso complesso cinquecentesco, la Fonte della Fata Morgana, esempio particolarissimo di architettura da giardino, a metà tra la tipologia del ninfeo e quella del grotto, che al suo interno custodiva la statua marmorea della Fata Morgana scolpita da un giovanissimo Giambologna”, – spiegano gli ideatori del progetto, Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani.
“Fra le ‘grotte’ delle ville fiorentine del secondo Cinquecento – ha dichiarato Andrea Pessina Soprintendente SABAP FI – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato – il ninfeo della Fata Morgana si distingue per una sua peculiarità: non è soltanto una grotta dai significati arcani e preclusi ai più; o un ninfeo di ispirazione classica, immerso nella campagna fiorentina. Esso nasce come spazio aperto alla comunità, luogo di sosta e ristoro lungo la via, accessibile a tutti. E non è certo un caso se un ambiente così permeato di suggestioni letterarie abbia segnato talmente questo luogo da diventare esso stesso un toponimo sopravvissuto fino ai nostri giorni, Fattucchia. Proprio per questo suo legame con il territorio, la Soprintendenza accoglie con il massimo favore l’iniziativa promossa da Artigianato e Palazzo, ed offre la sua piena collaborazione, in continuità con quanto svolto nei decenni passati. Risale infatti alla fine degli anni Novanta un primo intervento di restauro, volto al recupero filologico degli intonaci negli affacci esterni, fortemente compromessi da decenni di abbandono. Oggi, grazie ad Artigianato e Palazzo, si apre la possibilità di intervenire ancora, per ridare nuova vita ad un complesso architettonico tanto affascinante quanto fragile e bisognevole di cure.”
“Il restauro della Fonte della Fata Morgana e la riproposizione con una copia della scultura del Giambologna, alienata nel 1775, rappresentano certamente un progetto meritevole di plauso e di sostegno da parte di tutta la nostra comunità. L’Opificio non farà mancare a questa apprezzabile iniziativa il sostegno delle proprie competenze tecniche e scientifiche” – Ha affermato Marco Ciatti Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro.
All’inizio l’obiettivo della raccolta fondi era quello di riprodurre artigianalmente la statua della Fata Morgana, da ricollocare nel luogo per cui era stata pensata; ma successivamente è stato deciso di restaurare l’intero complesso della “Fonte della Fata Morgana” – conosciuto dai locali anche come “Casina delle Fate” – voluto da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del Cinquecento all’interno del parco della Villa Il Riposo, sua residenza estiva immersa nel Chianti ai piedi del colle di Fattucchia.
La realizzazione della copia è stata affidata al restauratore specializzato in restauri di Beni Culturali, Filippo Tattini, che riprodurrà la statua del Giambologna, fedele alle misure originali (cm. 99 x 45 x 68), attraverso un lavoro complesso manuale con l’aiuto di tecnologie modernissime. La copia sarà esposta nei giorni della Mostra nella Sala da Ballo di Palazzo Corsini, prima di essere ricollocata nel luogo per cui è stata ideata.
L’edificio della “Fonte della Fata Morgana” si distingue anche per l’intonaco esterno a finti mattoni rosa, che contrasta con la bianca pietra alberese “bugnata” posta a ornamento di porte e finestre così da creare un’atmosfera fiabesca e suggestiva. Il pavimento interno è costituito da un mosaico di piccoli sassolini bianchi e neri di fiume che, sulla soglia, compongono la scritta “Fata Morgana”.
“La nostra curiosità si è accesa anche dall’analisi del complesso architettonico cresciuto intorno alla fonte, dove l’acqua – che inizialmente veniva offerta agli ospiti della famiglia Vecchietti – poi diventava “pubblica” a disposizione dei viandanti, nonché abbeveratoio per le bestie ed infine lavatoio: un’idea di economia circolare dell’acqua ante litteram!” – aggiungono gli organizzatori.
A fungere da raccordo per “tutti i frammenti della storia”, saranno i disegni realizzati dal giovane ed affermato artista contemporaneo Nicola Toffolini, al quale Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani si sono rivolti per produrre 10 opere: le donazioni raccolte confluiranno nella raccolta fondi. I disegni saranno esposti nei giorni della Mostra nella Sala da Ballo di Palazzo Corsini e raccolti in un catalogo con un testo introduttivo di Antonio Natali, già direttore della Galleria degli Uffizi.
“Il nostro auspicio è quello poi di poter realizzare, una ‘nuova’ Medusa – tra quelle realizzate da Toffolini e selezionata da una apposita Giuria – per collocarla là dove era stata pensata per accogliere e rinfrescare i viandanti di questo angolo di campagna toscana”, – spiegano Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani.
A sostegno della campagna “Giambologna e la Fata Morgana”, anche il Maestro orafo Paolo Penko – insieme ai figli Alessandro e Riccardo – che realizzerà a mano, secondo le antiche tecniche della tradizione orafa fiorentina, un gioiello unico in edizione limitata, che riprodurrà il bracciale a fascia scolpito sul braccio della Fata Morgana il cui ricavato andrà ad arricchire la raccolta fondi.
I sostenitori riceveranno diverse ricompense in base alla donazione effettuata. Tutti i dettagli per donazioni/ricompense su: www.artigianatoepalazzo.it/raccolta-fondi/
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Le donazioni potranno essere versate ATTRAVERSO:
Bonifico Bancario:
ASSOCIAZIONE GIARDINO CORSINI
c/c n. 50459100000004030 Intesa Sanpaolo Spa – Agenzia 8 / Via il Prato, Firenze
IBAN: IT09 K030 6902 9921 0000 0004 030 – SWIFT: BCITITMMXXX
Causale: GIAMBOLOGNA E LA FATA MORGANA
PayPal https://www.paypal.me/ARTIGIANATOEPALAZZO
Vademecum
ARTIGIANATO E PALAZZO XXVI edizione
17 – 20 settembre 2020
Orario continuato 10-20
Giardino Corsini | Via della Scala, 115 | 50123 Firenze
Ingresso: donazione consigliata 10 euro (sono esclusi i bambini fino a 12 anni)
Per maggiori informazioni:
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