FIRENZE – Dopo aver realizzato il grande murale dedicato a Nelson Mandela, in piazza Leopoldo, lo street artist Jorit torna a Firenze per un altro grande lavoro.
Si tratta di un ritratto dedicato a Antonio Gramsci, politico e intellettuale comunista sardo incarcerato dal regime fascista dal 1926 al 1937, che l’artista sta ultimando sulla parete di un edificio di edilizia popolare.
Con questo intervento prosegue l’impegno del Comune di Firenze e di Casa spa di mettere alcune delle pareti dei suoi edifici a disposizione di artisti, affinché trasformino parti della città in un museo all’aperto dell’arte contemporanea.
“Questo progetto è nato mentre si realizzava il murales di Mandela – spiega Luca Talluri, presidente di Casa Spa. – Abbiamo deciso di raffigurare Antonio Gramsci, perché è stato un uomo che attraverso il suo pensiero, la sua vita ed il suo esempio ha rappresentato un punto di riferimento contro le sopraffazioni e le ingiustizie, stando sempre dalla parte dei più deboli. Ecco che allora, in un tempo come quello attuale, in cui abbiamo bisogno di figure in grado di guidarci, questo murales rappresenta un simbolo di luce, tanto più su un edificio di case popolari, inserito all’interno di un quartiere profondamente popolare”.
L’iniziativa, dal titolo “Odio gli indifferenti”, ripreso da uno scritto di Gramsci, apparso per la prima volta nel 1917 sulla rivista La Città Futura, è promossa dall’associazione culturale Teatro Puccini. In quell’articolo Gramsci si scagliava contro l’abulia ed il disimpegno: “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano“. Queste parole saranno bene presenti nel cantiere allestito per la realizzazione dell’opera. Perché oggi più che mai è indispensabile non essere indifferenti!
“Anche se Antonio Gramsci viene ricordato come fondatore Partito Comunista Italiano – spiega Cristina Noferi, presidente dell’associazione culturale Teatro Puccini – resta uno dei pochi personaggi storici intellettuali italiani studiati in tutto il mondo per il suo pensiero filosofico della politica. Lo vogliamo ricordare come filosofo politico, storico, intellettuale, giornalista di umili origini che lasciò la Sardegna vincendo una borsa di studio per arrivare a Torino dove si laureò e cominciò la sua vita da giornalista. Voglio ricordare un suo pensiero che molto mi ha colpito nel quale sosteneva che ogni essere umano era un intellettuale, ma c’era chi lo faceva di mestiere. Esiliato, arrestato, cagionevole di salute ha passato tutta la vita alla ricerca dalla verità e il teatro Puccini che rappresento è orgoglioso di far parte del progetto Odio gli indifferenti”.
“Portare l’arte fuori dai musei, portarla fra le gente per condividere con più persone possibili messaggi importanti come questo contro l’indifferenza – afferma l’assessora alla Casa Benedetta Albanese – Continuiamo con il binomio vincente alloggi popolari street-art e grazie ai murales avviciniamo interi quartieri all’arte, arricchendoli e trasformandoli nel loro complesso in delle vere e proprie opere d’arte all’aperto”.