FIRENZE – E’ stata riaperta a Firenze, martedì 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, la Loggia dei Lanzi in Piazza della Signoria. L’ingresso è gratuito e accessibile a un massimo di dieci persone per volta.
Come ha spiegato il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, si tratta di “un anticipo della riapertura della Galleria degli Uffizi che avverrà domani. Con questo atto inizia la rinascita della vita dell’arte di Firenze dopo quasi tre mesi di chiusura. Auguriamo il meglio a questi monumenti, a Firenze e alla Repubblica italiana”.
La Loggia dei Lanzi ospita statue dall’antichità in poi tra le quali il Perseo con la testa di Medusa realizzato nel Cinquecento da Benvenuto Cellini. Le superfici in pietra della Loggia godono di buona salute strutturale: a dimostrarlo, sono state le ultime operazioni di controllo, pulitura e messa in sicurezza, condotte manualmente proprio in questi giorni da un team di restauratori su una gru con un braccio meccanico estendibile fino a 25 metri in altezza.
Sempre nel corso della riapertura della Loggia, Schmidt ha spiegato che in questo periodo sono molti meno i visitatori, non soltanto rispetto agli ultimi anni, ma anche agli ultimi decenni. “A Palazzo Pitti in questi primi giorni di riapertura – ha evidenziato – abbiamo alcune decine di visitatori, talvolta neanche cento e quindi siamo proprio come nell’Ottocento. Per quanto riguarda il numero dei visitatori, in un certo senso siamo catapultati nell’Ottocento. E non solo per il numero dei visitatori, ma anche per la tipologia, che ora sono fiorentini e toscani”.
“Da domani inizierà anche il flusso interregionale dei visitatori – ha aggiunto Schmidt – ma il grande flusso internazionale non riprenderà prima del 2021 e anche questo solo se nella prima metà del nuovo anno ci sarà il vaccino o se per qualche altro motivo il virus sarà sconfitto. Questo periodo intermedio – ha auspicato il direttore degli Uffizi – ci servirà per sperimentare un’altra forma di fruizione dei beni culturali; una fruizione più calma, più approfondita, che poi potrà servire come modello solido a cui attingere quando torneranno le masse dei viaggiatori. L’importante è non tornare più alla situazione non virtuosissima precedente con un consumo molto veloce e superficiale dei capolavori dell’arte. Oggi esiste la possibilità di sperimentare un’altra forma di turismo, un’altra forma di visita dei musei, che mi auguro possa servire da nuovo paradigma” – ha concluso.