FIRENZE – Dopo mesi di lavori e restauri, ha riaperto i battenti, il 23 settembre, il Quartiere del Volterrano nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze.
Il nome di quest’ala della reggia, che ai tempi dei Medici accoglieva le stanze private della Granduchessa Vittoria della Rovere, deriva dal pittore seicentesco Baldassarre Franceschini (detto appunto il Volterrano, per le sue origini) che vi realizzò alcuni affreschi.
L’ala comprende cinque sale di tesori d’arte che tornano visitabili: la Sala delle Allegorie, dove è accolto uno dei più celebri dipinto dello stesso Volterrano, la Burla del Pievano Arlotto, oltre allo splendido marmo ottocentesco di Emilio Zocchi raffigurante Michelangelo bambino; la Sala delle Belle Arti, che ospita il Cristo Risorto di Rubens; quella di Ercole (per la prima volta accessibile al pubblico) così denominata per i grandi affreschi del pittore neoclassico Pietro Benvenuti che narrano le Fatiche di Ercole; quindi la Sala dell’Arca, dove le pareti sono decorate con la bellissima Processione guidata da Re David con l’Arca dell’Alleanza, opera di Luigi Ademollo (la sala è affacciata, tra l’altro, sulla suggestiva Cappella delle Reliquie, uno spazio raccolto destinato alla devozione privata della Granduchessa); infine, la Sala della Musica, attraverso la quale è possibile riconnettersi al normale itinerario di visita della Galleria Palatina.
“Il nuovo itinerario, rigorosamente a senso unico – ha spiegato il capo della Divisione Operativa e del Dipartimento Sicurezza delle Gallerie degli Uffizi, Maurizio Catolfi – è stato ideato e allestito nella piena osservanza delle disposizioni anti contagio e permette per la prima volta di visitare una parte del quartiere del Volterrano con un itinerario insolito e inedito”.
Il percorso nelle sale del Quartiere del Volterrano, è, ovviamente, rispettoso di tutte le misure di distanziamento previste dalla normativa anti-Covid.