Un contesto tale da non permettergli più di lavorare con la serenità necessaria. Questa la motivazione di Francesco Spano, che era stato nominato Capo di Gabinetto del Ministero della Cultura dal ministro Giuli appena insediatosi nella sede di via del Collegio Romano, nelle sue dimissioni appena presentate al ministro che le accetta pur confermandogli stima e apprezzamenti.
“Egregio Signor Ministro, con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarLe le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi – si legge nella nota diffusa dello staff del ministro Giuli. – Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerLe la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione”.
Le dimissioni arrivano dopo una serie di polemiche suscitate dalla sua nomina e dall’ipotesi, adombrata nelle anticipazioni di un’inchiesta di Report di imminente messa in onda, riguardo ipotetici scandali alla direzione del Ministero della Cultura.
“Con grande rammarico, dopo averle più volte respinte, ricevo e accolgo le dimissioni del Capo di Gabinetto, Francesco Spano – ha commentato il ministro Giuli in una comunicazione ufficiale diffusa dal suo ufficio stampa. – A lui va la mia convinta solidarietà per il barbarico clima di mostrificazione cui è sottoposto in queste ore. Non da ultimo, ribadisco a Francesco Spano la mia completa stima e la mia gratitudine per la specchiata professionalità tecnica e per la qualità umana dimostrate in diversi contesti, ivi compreso il Ministero della Cultura”.