NAPOLI – Gabriel Zuchtriegel (classe 1981) è il nuovo direttore del Parco archeologico di Pompei. A nominarlo il ministro della Cultura Dario Franceschini che lo ha scelto nella terna indicatagli dalla commissione di concorso, presieduta da Marta Cartabia “quando era presidente della Corte Costituzionale e non ancora ministro”. Zuchtriegel guida dal 2015 il Parco archeologico di Paestum. A Pompei ha già lavorato nella squadra dell’ex direttore Massimo Osanna, attualmente direttore generale Musei del Mibact.
Franceschini ha affermato: “Pompei è una storia di rinascita e riscatto e oggi è un modello per tutta Europa per la capacità di spesa dei fondi europei e per l’accoglienza. Oggi si scava, si fanno ritrovamenti straordinari, si aumentano i servizi, c’è un percorso che ha eliminato tutte le barriere architettoniche, si fa musica di grandissima qualità nei luoghi che possono ospitarla e potrei continuare”. “Quando Osanna ha assunto la direzione dei Musei del Mibact – ha raccontato Franceschini – abbiamo avviato una selezione internazionale, come è previsto dalle norme di legge e che ha profondamente cambiato il sistema museale italiano, alla quale hanno partecipato 44 persone e la commissione di altissimo livello presieduta da Marta Cartabia, come presidente della Corte Costituzionale che ha completato i lavori prima dell’incarico di ministro della Giustizia, ha selezionato una terna che mi è stata sottoposta e io ho scelto Gabriel Zuchtriegel, tedesco che oggi è cittadino italiano. L’ho scelto non solo per il curriculum ma anche per i buoni risultati: in questi anni ha cambiato Paestum non meno di quanto sia stata cambiata Pompei. E’ la prova che quando in Italia decidiamo di rimboccarci le maniche e cambiare le cose ci riusciamo e bene”.
Franceschini ha poi ricordato le polemiche nate dopo la nomina di Zuchtriegel a Paestum, per il fatto che fosse troppo giovane (oggi ha 39 anni) e non italiano: “Lui ha smentito tutti con gli straordinari risultati ottenuti e oggi si metterà a disposizione di Pompei che è un luogo a cui tutto il mondo guarda e attende che il cambiamento vada avanti e migliori ancora di più”.
Infine il ministro ha ribadito che dopo la pandemia “il turismo internazionale tornerà in Italia. Anche il presidente Draghi in Parlamento ha detto che il turismo è uno dei settori in cui la ripresa ci sarà e sarà molto veloce. Quando il turismo tornerà, troverà dei luoghi straordinariamente accoglienti in cui si fa anche ricerca, formazione e studi. Questo sarà Pompei”.
A fare gli auguri al neo direttore anche Massimo Osanna, che ha salutato il suo successore sottolineando che Pompei “è un luogo dove è stato fatto moltissimo ma c’è ancora molto da fare. È un luogo dove non bisogna mai abbassare la guardia”. “Bisogna continuare con la manutenzione programmata – ha aggiunto – e tutte le politiche di inclusione che adesso sono fondamentali. Anni di grande attività in trincea per la salvezza di Pompei. Adesso va affrontato il tema dei risvolti sociali sul territorio e del suo coinvolgimento in maniera più significativa laddove la risposta internazionale c’è e ci sarà sempre. Bisogna lavorare anche per un turismo sostenibile che valorizzi i siti minori di Pompei, meno noti ma altrettanto belli. Infine – conclude Osanna – con il mio mandato si chiude il Grande Progetto Pompei. Proprio ieri si è riunita la Corte dei Conti che aveva fatto un’indagine amministrativa e la relazione corposissima plaude all’iniziativa dicendo che si avviato un modello virtuoso di gestione. Questo per noi è motivo di grande orgoglio”.
Il nuovo direttore è stato scelto tra i 44 candidati, di cui 10 di origine straniera, che si sono sottoposti al vaglio della Commissione presieduta da Marta Cartabia, Presidente emerita della Corte costituzionale e attualmente Ministro della Giustizia, e composta da: Luigi Curatoli, già Generale dell’Arma dei Carabinieri e Direttore del Grande Progetto Pompei; Carlo Rescigno, accademico dei Lincei e professore ordinario di archeologia classica presso l’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”; Andreina Ricci, già professoressa ordinaria di metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l’Università di Roma “Tor Vergata”; Catherine Virlouvet, già direttrice della École française di Roma e professoressa emerita presso l’Univeristà d’Aix-Marseille.
Al termine della selezione, conclusa con i colloqui dei dieci candidati della short list, tenutisi il 10 e 11 febbraio, la commissione ha individuato la terna dei candidati da sottoporre al Ministro, tra i quali è stato nominato il nuovo direttore che prenderà prossimamente servizio. Oltre a Gabriel Zuchtriegel la terna era composta da Renata Picone, professoressa ordinaria di restauro nell’Università degli studi Federico II di Napoli, e Francesco Sirano direttore del parco archeologico di Ercolano dal 2017.
Non tutti sono rimasti soddisfatti dalla nomina. Si sono infatti dimessi dal Comitato Scientifico di Pompei l’archeologo Stefano De Caro insieme alla collega Irene Bragantini.
All’Adnkronos De Caro ha detto: “Ci siamo consultati con la professoressa Bragantini, che è una grande esperta di pittura pompeiana, e siamo rimasti stupiti dalla nomina di Zuchtriegel perché ci sembra che non abbia un curriculum adeguato per fare il direttore di un sito come quello di Pompei, e non certo per l’età perché a 40 anni io ero già soprintendente a Napoli e Caserta. Nel suo curriculum dice di avere lavorato come contrattista a Pompei e poi è andato a dirigere il Parco di Paestum, che è molto diverso dal sito Unesco di Pompei che merita il meglio in termini di esperienza. Francamente – ha aggiunto De Caro – sono rimasto un po’ stupito, può darsi che dietro al curriculum si nasconda un genio e che Osanna lo aiuterà a superare le difficoltà”.
“Ci sono ancora molte cose da fare nell’ambito del Grande Progetto Pompei – ha proseguito – e arriveranno molti fondi ordinari e straordinari. Amministrare e dirigere gli scavi e i restauri di Pompei e degli altri siti minori richiede esperienza maggiore di quella che dichiara Zuchtriegel”. De Caro ha quindi annunciato: “Mi dimetterò anche da presidente dell’Associazione Amici di Pompei che non posso coinvolgere in questa polemica istituzionale. Il mio rapporto con il sito di Pompei finisce qui”.