FERRARA – L’artista Gaetano Pesce ha deciso di donare la sua Maestà sofferente alla città di Ferrara in occasione della Giornata internazionale della donna. “Questa opera è una festa, anche se triste – afferma l’artista – perché ci ricorda che le donne sono vittime di violenza. Ma è meglio ricordarlo che negarlo”.
La monumentale opera, alta otto metri, larga dieci e lunga dodici, apparsa per la prima volta nel 2019 in Piazza Duomo a Milano, rappresenta una metafora della condizione della donna. Ispirata alla volumetrie accoglienti della veneri paleolitiche, l’enorme poltrona dalle forme femminili è trafitta da 400 frecce e il suo poggiapiedi diventa una sfera a cui essa è incatenata, una sorta di zavorra dalla quale è impossibile liberarsi. Circondata da sei teste di belve feroci (cobra, tigre, iena, coccodrillo, leone e lupo), l’opera traduce in una forma d’arte il pregiudizio degli uomini nei confronti delle donne che vivono in una condizione di sofferenza.
Come spiega Vittorio Sgarbi, l’opera incarna “la crudeltà dell’uomo e i volti degli abusi che le donne subiscono quotidianamente”
“E così – afferma Stefano Morelli, direttore artistico di Contemplazioni insieme a Giovanni Lettini e Sara Pallavicini – l’enorme corpo dalle forme voluttuose e dalle sembianze femminili, è costretta a una pesante palla metallica per impedirne la fuga, assediata da sei belve feroci, e trafitta da centinaia di frecce simboli dei soprusi che tuttora, più della metà della popolazione mondiale, deve subire. Ma lei come quasi indifferente rimane altera nella sua Maestà, anche se sofferente.”
L’opera verrà presentata alle 13.00 dell’8 marzo, nell’area verde interna della sede Fiere e Congressi di Ferrara, alla presenza del sindaco di Ferrara Alan Fabbri, del vicesindaco Nicola Lodi, degli assessori alla Cultura Marco Gulinelli e alla Pari Opportunità Dorota Kusiak, del presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, insieme al presidente del Teatro Comunale “Claudio Abbado” Michele Placido e al presidente di Ferrara Musica Francesco Micheli.