URBINO – A distanza di sei mesi dalla chiusura, lo Studiolo del Duca Federico da Montefeltro riapre al pubblico con un allestimento radicalmente rinnovato e una restituzione filologica senza precedenti. L’intervento, condotto dalla Galleria Nazionale delle Marche sotto la direzione di Luigi Gallo, segna una tappa fondamentale nel più ampio progetto di adeguamento del piano nobile del Palazzo Ducale di Urbino. Non solo restauro conservativo, ma un’autentica riscrittura museografica che restituisce coerenza, leggibilità e profondità storica a uno degli ambienti simbolo del Rinascimento italiano.
Un progetto complesso tra restauro e museografia
L’intervento ha riguardato non solo lo Studiolo, ma l’intero appartamento del Duca, con operazioni condotte in stretta collaborazione tra restauratori, architetti, storici dell’arte e tecnici impiantistici. Tra le azioni più significative: smontaggio e rimontaggio delle tarsie lignee sulla base degli appunti di Pasquale Rotondi, trattamento in anossia dei materiali lignei, sostituzione degli impianti, restauro del controsoffitto e nuova pannellatura per accogliere i 28 ritratti degli uomini illustri.

Di questi, 14 sono originali e conservati a Urbino, mentre gli altri 14 – da secoli al Louvre – tornano ora nella loro posizione originaria grazie a riproduzioni in alta definizione ottenute tramite un accordo con il museo parigino. La ricostruzione visiva dell’insieme consente al visitatore di leggere nuovamente l’impianto concettuale ideato da Federico: una vera e propria camera della memoria e del sapere, strutturata secondo le gerarchie del sapere umanistico.
Una lettura critica dello spazio e della sua storia
Il riallestimento, frutto degli studi condotti da Giovanni Russo, ha tenuto conto delle trasformazioni subite dallo Studiolo dal 1632 – anno dell’asportazione barberiniana – fino agli interventi del Novecento. Il nuovo apparato illuminotecnico, progettato per simulare l’effetto della luce naturale, favorisce una percezione immersiva dello spazio e ne valorizza la complessità decorativa.
Lo Studiolo, come noto, fu realizzato nella seconda metà del Quattrocento dai fratelli da Maiano per le tarsie e da Giusto di Gand e Pedro Berruguete per i dipinti. Gli oggetti rappresentati – strumenti scientifici, libri, armi, virtù teologali – dialogano con i ritratti degli uomini illustri secondo una precisa organizzazione simbolica che riflette l’ideale del principe umanista.
Il recupero della latrina e del lavabo: nuovi tasselli per l’appartamento del Duca
Tra le sorprese emerse nel corso dei lavori, anche il recupero della latrina privata del Duca e la ricomposizione del sontuoso lavabo nella camera da letto, smontato nel XIX secolo e mai più ricollocato correttamente. Grazie alle ricerche archivistiche e allo studio delle vedute ottocentesche di Romolo Liverani, è stato possibile riposizionare questi elementi nella loro collocazione originaria, restituendo un’immagine più precisa dell’apparato abitativo rinascimentale.
Con questo lotto di lavori, la Galleria Nazionale delle Marche completa una fase fondamentale della propria strategia museale, che ha visto raddoppiare gli ingressi nel quadriennio. I capolavori di Piero della Francesca, la Città Ideale, le opere di Giusto di Gand, Pedro Berruguete e Paolo Uccello sono ora ricollocati secondo una logica curatoriale rinnovata.
Come annunciato dal direttore Luigi Gallo, la mole di studi e osservazioni raccolte nel corso dei lavori sarà probabilmente oggetto di una futura mostra e pubblicazione dedicate alla storia materiale e interpretativa del Palazzo Ducale. Un’operazione che si configura come una rifondazione culturale e scientifica di uno dei luoghi chiave del Rinascimento europeo.
Vademecum
Galleria Nazionale delle Marche
Palazzo Ducale di Urbino
Piazza Rinascimento 13, 61029 Urbino (PU)
Telefono: 0722 2760
Orari: da MA a DO: dalle 8:30 alle 19:15 (chiusura biglietteria ore 18:15); LU chiuso
Ingresso: € 12 intero; € 2 ridotto
gan-mar@cultura.gov.it
www.GNDM.it