VENEZIA – È stato rinvenuto nel sito archeologico di Aradetis Orgora nella provincia di Shida Kartli, a circa 100 chilometri da Tbilisi, un vaso a forma di animale datato intorno al 3000 a.C. con tracce di vino, in particolare nel recipiente sono ben conservati grani di polline di Vitis vinifera, ovvero vite comune. Oltre al polline di vite, è stata rilevata anche la presenza di pollini provenienti da numerose altre piante, che sono tutt’ora in corso di studio.
La scoperta, avvenuta grazie alla missione archeologica dell’Università Ca’ Foscari Venezia in Georgia, è stata comunicata dopo le analisi svolte dalla palinologa georgiana Eliso Kvavadze, dalla missione archeologica italo-georgiana co-diretta dall’archeologa cafoscarina Elena Rova e da Iulon Gagoshidze del Museo Nazionale Georgiano di Tbilisi.
Gli archeologi sono propensi a sostenere che il vaso, di non comune fattura, avesse funzione rituale nella cultura detta Kura-Araxes. La Kura-Araxes (seconda metà del IV – inizi del III millennio a.C.) è l’unica cultura preistorica di origine sud-caucasica che si diffuse, per ragioni ancora dibattute, negli altri paesi del vicino Oriente, raggiungendo l’Iran e la regione siro-palestinese. I risultati delle analisi, effettuate con il metodo del carbonio-14, confermano la datazione dei reperti al 3000-2900 a.C. circa. I recipienti zoomorfi sono fino ad oggi privi di paralleli nella regione.
Si tratta quindi di una scoperta di grande rilevanza per la Georgia. Nel Neolitico la regione fu tra i luoghi di domesticazione della vite e ancor oggi vanta una rinomata produzione vitivinicola.
La missione cafoscarina ad Aradetis Orgora è partita nel 2013 ed è sostenuta dal Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione internazionale. La campagna 2015, durante la quale sono stati rinvenuti i vasi, ha coinvolto 27 persone tra ricercatori e studenti di entrambi i paesi, oltre a collaboratori locali. Mentre la campagna 2016 inizierà il 17 giugno e proseguirà fino alla fine di luglio.