Italia: viaggio nella bellezza. Palestrina
A Palestrina, l’antica Praeneste, a quaranta chilometri da Roma, sorge il Santuario della Fortuna Primigenia, una riuscita fusione di arte romana ed ellenistica, esempio unico nel panorama italico dell’età repubblicana, non solo per maestosità e bellezza, ma per complessità architettonica. Il santuario, perfettamente integrato nel territorio in cui sorge, è il protagonista di “Italia: viaggio nella bellezza”, il programma di Rai Cultura in collaborazione con il ministero delle Attività Culturali e del Turismo, in onda venerdì 28 aprile alle 19.00 su Rai Storia. Edificato sui resti del Santuario dalla famiglia Colonna nel XII secolo e ristrutturato dai Barberini nel Quattrocento, il palazzo Colonna-Barberini rappresenta un esempio unico di integrazione tra arte classica e rinascimentale. Sede del Museo Archeologico, il palazzo rivela le forme arcuate del tempio antico e ne lascia intuire l’aspetto e le dimensioni. Proveniente dal foro della città antica e conservato al museo, il Mosaico del Nilo rappresenta la piena del fiume lungo tutto il suo corso, dall’antica Nubia, popolata di animali mitologici, fino ad Alessandria d’Egitto. Realizzato da artisti alessandrini nello stesso periodo del santuario, II sec. a.C., il mosaico è un capolavoro che per dimensioni, stato di conservazione e qualità artistica non ha eguali in Italia. La rubrica “I mestieri della cultura” si occupa, invece, di arte “invisibile”, che diventa accessibile a tutti grazie alle nuove tecnologie. Un esempio è rappresentato dai siti archeologici oggi possono rivivere grazie alle ricostruzioni in 3D. Si tratta della così detta archeologia virtuale sperimentata da Eva Pietroni del Cnr di Montelibretti (Roma) e dalla sua equipe di archeologi, informatici, storici dell’arte e scienziati, che hanno realizzato una ricostruzione virtuale e tridimensionale del sito archeologico di Villa dei Volusii, custodita all’interno del Museo di Villa Giulia.
La verità sulla Gioconda di Leonardo
Affascinante, seducente, enigmatica. Nell’immaginario collettivo mondiale è l’opera d’arte sublime, eternamente fotografata e ammirata. Eppure, dietro il suo sorriso, la sua identità resta un mistero. Chi era veramente Monna Lisa? Perché Leonardo ha scelto di ritrarla e cosa l’ha resa protagonista del dipinto più famoso del mondo? Lo svela il documentario “Codice Monna Lisa”, che Rai Cultura propone in prima visione venerdì 28 aprile alle 21.15 su Rai5. Nel documentario, il critico d’arte inglese Andrew Graham-Dixon ci porta in giro per il mondo tra archivi, biblioteche e musei a caccia della verità sul capolavoro di Leonardo da Vinci: La Gioconda.
Cattedrali della cultura: l’Opera House di Oslo e il Centre Pompidou
Un teatro lungo le rive di Oslo che oggi è diventato il simbolo della vita culturale norvegese, e un “tempio” della cultura in Francia dalla fama internazionale. Il Teatro dell’Opera di Oslo e il Centre Pompidou di Parigi sono gli edifici protagonisti del doppio appuntamento con la serie “Cattedrali della cultura”, in onda venerdì 28 aprile a partire dalle 22.10 su Rai5. Realizzato nel 2008 dallo studio norvegese Snøhetta, il Teatro dell’Opera di Oslo raccontato nel primo episodio è sede della compagnia dell’opera e del balletto norvegese e oggi, anche grazie alle sue caratteristiche architettoniche come l’infinito tetto di marmo e i suoi raffinati interni, attrae molti visitatori. Il design mozzafiato dell’edificio fa sfumare la divisione spaziale tra interno e esterno offrendo una miscela unica di relax, svago e alta cultura. L’episodio diretto da Margreth Olin documenta le migliaia di piedi che ogni giorno attraversano il tetto bianco come la neve e le centinaia di professionisti al di sotto del tetto – gli artisti e il personale – che cercano di dare un senso alla vita “al di sopra”. Il design stesso dell’edificio, come rivela la Olin nel film, incarna la simbiosi tra arte e vita.
Alle 22.40, il secondo appuntamento è dedicato al Centre Pompidou di Parigi realizzato da Renzo Piano e Richard Rogers nel 1977. Il regista Karim Aïnouz racconta la vita all’interno di questa istituzione culturale. Come un aeroporto che trabocca dell’eccitazione dei viaggiatori in partenza per i loro viaggi, il Centro pulsa del fremito dei visitatori in attesa di dirigersi alle gallerie d’arte, agli archivi e alle biblioteche, ai luoghi d’intrattenimento, ai cinema, al ristorante e alla piattaforma panoramica. L’episodio immagina un giorno della vita di questo punto di riferimento parigino, muovendosi lungo le gallerie di vetro delle sue scale mobili futuristiche, soffermandosi sugli incredibili panorami di Parigi e sulle vaste collezioni d’arte moderna, ed esplorando le sue stanze segrete. Il Pompidou è come un’enorme calamita al centro della città e il film ne cattura il fascino che esercita sui diversi visitatori: locali e stranieri, nuovi e abituali.