NEW YORK – Gli eredi della collezionista ebrea tedesca, Hedwig Stern, hanno fatto causa al Metropolitan Museum of Art di New York e alla Basil and Elise Goulandris Foundation di Atene per ottenere la restituzione del dipinto La cueillette des olives”(La raccolta delle olive) di Vincent van Gogh, opera realizzata dall’artista olandese nel 1889.
Nell’atto di citazione, depositato presso il Tribunale del Distretto Nord della California, si sostiene che il Met abbia venduto il dipinto nel 1972 proprio per evitare di doverlo restituire a Hedwig Stern.
Attualmente, si legge in un articolo su The Art Newspaper, il dipinto è esposto nel museo di Atene gestito dalla fondazione della famiglia del defunto magnate greco delle spedizioni Basil Goulandris e di sua moglie, Elise Goulandris.
La fuga di Stern e la vendita dei dipinti
Hedwig Stern fuggì da Monaco di Baviera nel 1936, per sfuggire alle persecuzioni naziste degli ebrei, trasferendosi con il marito e i figli a Berkeley, in California. Il regime di Hitler le impedì di portare con sé la sua collezione d’arte per cui, nel 1938, Stern incaricò il suo avvocato Kurt Mosbacher, di vendere le sue proprietà, tra cui cinque dipinti, tra questi appunto anche il Van Gogh.
La Galleria Thannhauser, rilevata da Paul Roemer dal precedente proprietario ebreo, Justin Thannhauser, vendette il Van Gogh di Stern, insieme a un dipinto di Pierre-Auguste Renoir, a Theodor Werner per 55mila marchi. Stern però non vide mai i soldi della transazione che finirono, infatti, su un conto bancario bloccato. Questa era una strategia con cui i nazisti negavano agli ebrei l’accesso ai loro beni. Successivamente, nel 1939, la Gestapo confiscò le proprietà di Stern, compreso il contenuto dei suoi conti bancari.
Werner restituì un quadro di Gustave Courbet a Stern nel 1955, quando si rese conto che la vendita era stata fatta sotto costrizione. Era invece troppo tardi per restituire anche il Van Gogh, in quanto aveva già convinto la Galleria Thannhauser a venderlo al collezionista Vincent Astor a New York nel 1948. Il Met acquistò il dipinto dalla Knoedler Gallery nel 1956. Gli avvocati degli eredi Stern affermano che per il Met non sarebbe stato difficile rintracciare la provenienza illecita dell’opera.
Una relazione scritta da Jonathan Petropoulos, esperto di arte trafugata dai nazisti e professore di storia europea al Claremont McKenna College, consegnata assieme alla denuncia, sostiene che il Met avrebbe venduto il dipinto di Van Gogh segretamente, negli anni ’70, proprio perché consapevole delle circostanze illegali della vendita originale.
La denuncia sostiene che il dipinto sia stato venduto sotto la direzione di Theodore Rousseau, curatore capo e vicedirettore del museo newyorkese. Rousseau era stato membro dei Monuments Men, il gruppo di curatori americani e britannici, storici dell’arte e altri specialisti che cercarono di rintracciare l’arte saccheggiata dai nazisti durante e dopo la seconda guerra mondiale. I ricorrenti affermano quindi che Rousseau “conosceva o ignorava consapevolmente” la provenienza de La cueillette des olives, di cui Stern cercò attivamente la restituzione tra il 1948 e il 1955, anche con l’aiuto di Lane Faison della U.S. Army Monuments, Fine Arts, and Archives Division di Monaco di Baviera, di cui Rousseau era amico.
Insomma, Hedwig Stern, morta nel 1983, passò parte della sua vita cercando di recuperare le opere saccheggiate, senza riuscire a recuperare il suo Van Gogh.
Un portavoce della Fondazione Basil & Elise Goulandris ha dichiarato a The Art Newspaper di non essere stata “ufficialmente informata di alcuna azione” relativa alle rivendicazioni per La cueillette des olives e quindi di non poter esprimere alcun commento riguardo la vicenda.