NEW YORK – Gli eredi del collezionista ebreo austriaco, Fritz Grünbaum, hanno intentato una causa contro il MoMa, Museum of Modern Art di New York e il Santa Barbara Museum of Art in California per recuperare due opere del pittore austriaco Egon Schiele (1890-1918), appartenute a Grünbaum, ucciso nel 1941 nel campo di concentramento di Dachau.
Nelle cause si sostiene che Grünbaum fu costretto a cedere i propri beni durante il suo internamento a Dachau. Secondo la denuncia contro il MoMA, i documenti della dichiarazione di proprietà ebraica dimostrano che ben ottantuno opere d’arte della collezione di Grünbaum sono state sottratte dai nazisti.
Le opere richieste
Le opere che gli eredi di Grünbaum stanno cercando di recuperare sono un dipinto del 1912 e un disegno a matita del 1915, entrambi ritratti di una donna.
Secondo quanto riportato dal MoMa, il dipinto “Prostitute” del 1912 è stato registrato nel catalogo di una casa d’aste svizzera nel 1956. Il museo, tuttavia, non dispone di alcun documento relativo alle date di acquisizione successive a quella vendita, si legge appunto nell’atto di citazione. Il MoMa viene quindi accusato di non aver svolto “un’adeguata indagine“.
La seconda causa, quella contro il museo di Santa Barbara, sostiene invece che il disegno di Schiele del 1915, “Ritratto della moglie dell’artista”, era in possesso di un commerciante di New York, tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, prima di essere trasferito illegalmente in un altro luogo.
Un portavoce del museo ha dichiarato al “Daily Beast“, primo a riportare la notizia, che l’opera è stata donata al Santa Barbara Museum da un privato.
Nel frattempo, gli eredi di Grünbaum hanno intrapreso un’azione legale anche contro altri quattro musei, sempre per reclamare alcune opere d’arte del collezionista.
I precedenti
Nel 2019, due opere di Schiele sono state restituite a Reif e Fraenkel dal mercante londinese Richard Nagy, dopo che un giudice di New York ha dato ragione agli eredi. Le due opere, “Donna con grembiulino nero” (1911) e “Donna che nasconde il viso” (1912), sono state vendute da Christie’s nel novembre del 2022 per un prezzo rispettivamente di circa 500mila e 2,6 milioni di dollari.