ATENE – “Il valore e il carattere dell’Acropoli è incompatibile con un evento di questo tipo”. E’ stata questa la secca risposta della Commissione archeologica della Grecia (Kas) alla richiesta e alla cifra offerta da Gucci per realizzare una sfilata di moda di un quarto d’ora sull’Acropoli. Ma non solo, come racconta “La Repubblica”, il “no” categorico della Kas è stato ulteriormente rafforzato dal direttore del Museo, Dimitris Pantermalis, che ha aggiunto “Non abbiamo bisogno di pubblicità”.
La celebre casa di moda per quel quarto d’ora avrebbe offerto, secondo quanto riportato da diversi organi di informazione, un milione di euro per l’affitto e 55 milioni di euro per i diritti a girare e promuovere in giro per il mondo il filmato della passerella, anche se Gucci ha tuttavia smentito di aver parlato di soldi.
Ma a quanto pare, cifre a parte, nonostante la grave crisi economica, la Grecia non ha alcuna intenzione di voler svendere la propria cultura. A tal proposito infatti il ministro della Cultura, Maria Andreadaki Vlazaki ha specificato: “L’Acropoli non è solo un sito del patrimonio mondiale, ma un simbolo per tutta l’umanità, che non può includere operazioni commerciali e il Partenone è il logo dell’Unesco. Il nostro paese è in una situazione finanziaria difficile, ma ciò non significa che possiamo concedere il simbolo del patrimonio mondiale a una sfilata di moda. Certo, può essere alta moda, ma non è compatibile con questa zona”. Insomma in poche parole l’Acropoli non è in vendita e neanche in affitto.
Non si è risparmiata neppure il direttore generale del restauro di musei e opere tecniche del ministero della Cultura ellenico, Eugenia Gatopoulou, che ha definito addirittura “volgare e offensiva” la proposta di Gucci. “I rappresentanti italiani sono stati gentili – ha detto però Gatopoulou – in particolare il direttore della comunicazione globale di Gucci, che ha sottolineato più volte il valore del dialogo, del rispetto verso il patrimonio culturale greco e la cultura ellenica, ribadendo che la moda non è solo lusso, ma che è collegata alla società contemporanea”.