PARIGI – Accolta con una infinità di polemiche negli anni della presidenza di Francois Mitterrand, la celebre e iconica piramide, simbolo del nuovo Louvre, compie, il 29 marzo 2019, 30 anni.
La creazione dell’architetto statunitense di origine cinese, Ieoh Ming Pei, all’epoca divise il mondo tra chi la considerava un’oscenità architettonica, una sorta di scempio che andava ad alterare l’equilibrio del grande cortile Napoleone antistante il museo, e chi invece la reputava un vero e proprio capolavoro.
Fu Mitterrand, insieme al ministro della cultura Jack Lang, ad affidare il progetto dell’architetto Pei e ad approvarlo nel 1984, prendendosi il rischio di incastonare una costruzione ultra moderna in un contesto così storico. Arduo anche il compito di Pei che pensò di semplificare l’acceso al museo ideando questa luminosa piramide.
Mitterrand, dal canto suo, si rivelò un visionario e ovviamente non mancarono le critiche nei confronti dell’architetto, vincitore per altro, nel 1983, del Pritzker Prize, il Nobel dell’architettura.
La piramide venne inaugurata il 29 marzo del 1989 e con il tempo ci si rese conto che si trattava effettivamente di un monumento geniale.
Il direttore del museo, Jean-Luc Martinez, ha dichiarato: “Il Louvre è l’unico museo al mondo la cui entrata è un capolavoro. La piramide è il suo simbolo moderno. Un’icona alla stregua dei capolavori che custodisce, come la Gioconda e le Venere di Milo”.
In occasione delle celebrazioni lo street artist Jean Rene, meglio conosciuto come JR (celebre anche per la sua installazione con la quale fece sparire la piramide), realizzerà un gigantesco collage, con l’aiuto di 400 volontari, attraverso il quale svelerà “il segreto” della Grande Piramide.