ROMA – Quando si parla della Collezione Farnese, non si racconta solo di un insieme straordinario di opere d’arte e reperti archeologici, ma si entra nel cuore di una strategia politica e culturale che ha plasmato l’identità di Roma nel Cinquecento.
Dall’11 febbraio al 18 maggio 2025, Villa Caffarelli ai Musei Capitolini ospita la mostra I Farnese nella Roma del Cinquecento. Origini e fortuna di una Collezione, a cura di Claudio Parisi Presicce e Chiara Rabbi Bernard, un percorso attraverso centoquaranta capolavori che ricostruiscono il periodo di massimo splendore della raccolta, nata per celebrare il potere di una famiglia che volle lasciare il proprio segno nella storia dell’arte e del collezionismo.
La costruzione di un’eredità: la Collezione Farnese tra politica e bellezza
Iniziata da Alessandro Farnese, divenuto Papa Paolo III nel 1534, la Collezione Farnese fu un’operazione di prestigio e affermazione politica. Sculture monumentali, bronzi, dipinti e manoscritti non erano semplicemente oggetti d’arte, ma strumenti attraverso cui la famiglia cercava di legittimare la propria ascesa nella Roma pontificia, intrecciando il passato glorioso dell’Antica Roma con il fasto rinascimentale.
L’influenza della famiglia Farnese non si limitò alle mura delle loro residenze. Paolo III è colui che commissionò a Michelangelo il rinnovamento della Piazza del Campidoglio, un progetto che contribuì a ridefinire il volto della città dopo il drammatico Sacco di Roma del 1527. Parallelamente, il Palazzo Farnese diventava un vero e proprio museo ante litteram, un luogo in cui arte e potere dialogavano apertamente.
L’esposizione riunisce opere di eccezionale valore grazie alla collaborazione di importanti musei italiani ed esteri. Napoli, che conserva la parte più cospicua della raccolta al Museo Archeologico Nazionale e al Museo e Real Bosco di Capodimonte, ha fornito prestiti fondamentali, insieme alla Galleria Borghese, le Gallerie degli Uffizi, la Biblioteca Apostolica Vaticana e istituzioni internazionali come il Louvre di Parigi e la Morgan Library di New York.
Nel percorso espositivo, articolato in dodici sale, il visitatore potrà ammirare sculture antiche come il Toro Farnese e l’Ercole Farnese, dipinti rinascimentali come la Madonna del Divino Amore di Raffaello e il Ritratto di Paolo III di Tiziano, fino a preziosi manoscritti e gemme che raccontano la passione antiquaria della famiglia. Una sezione speciale è dedicata al ruolo di Fulvio Orsini, intellettuale e conservatore della collezione, la cui erudizione contribuì a darle un’impronta di altissimo livello.
Il destino di una collezione
L’apice della raccolta Farnese si raggiunge nel XVI secolo, quando le sue sale si trasformano in un punto di riferimento per artisti e studiosi. Ma con la fine della dinastia, molte delle opere vengono trasferite a Napoli, segnando la diaspora di una collezione che, pur nella sua frammentazione, continua a esercitare un fascino senza tempo.
“Questa mostra – dichiara l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio – dedicata alla collezione Farnese, una delle più straordinarie espressioni del collezionismo rinascimentale, arricchisce l’offerta culturale di Roma nell’anno giubilare offrendo ai cittadini e alle cittadine, la possibilità di scoprire un momento di storia e di magnificenza dell’arte della Capitale. La nostra intenzione è di mettere tutti e tutte nelle condizioni di fruire della bellezza e del sapere, che sono un tassello della nostra identità, e faremo in modo di avvicinare anche chi abita nelle zone più distanti dal Centro Storico con un servizio di mezzi pubblici gratuiti, il più possibile capillare, che dalle periferie e dai quartieri più defilati muova verso il cuore della città, perché tutti abbiano l’opportunità di frequentare mostre prestigiose come questa, e tutti gli altri eventi culturali. Perché tutti possano godere della straordinaria bellezza di Roma”.
Vademecum
I FARNESE NELLA ROMA DEL CINQUECENTO.
Origini e fortuna di una Collezione
Musei Capitolini – Villa Caffarelli
Via di Villa Caffarelli
00186 Roma
11 febbraio 2025 – 18 maggio 2025
Tutti i giorni 9.30 – 19.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
24 e 31 dicembre 9.30 – 14.00
Giorni di chiusura
1° maggio e 25 dicembre
060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.sovrintendenzaspecialeroma.it; www.museiincomuneroma.it;