ROMA – L’affermazione “I’m the sun” è il titolo con cui l’artista americano Gregory Hayes presenta la sua personale a Roma. La mostra, organizzata dalla galleria Francesca Antonini Arte Contemporanea, è anche la prima mostra europea dell’artista trentaseienne, originario di Buffalo (USA).
L’artista espone quattro opere pittoriche, nate da una residenza a Roma durata tre mesi, resa possibile grazie all’impegno della stessa galleria, come racconta Francesca Antonini “Abbiamo conosciuto Gregory Hayes a Torino, nell’ambito di “Artissima” e gli abbiamo proposto di collaborare con noi. Lui ne è stato entusiasta, così lo abbiamo invitato a produrre una mostra per la galleria, proprio qui a Roma. Nei primi di settembre è venuto da noi e gli abbiamo trovato uno studio dove poter lavorare. Per lui è stata una grande emozione”.
L’emozione traspare infatti dalle opere, che mantengono allo stesso tempo una forte impronta di razionalità. In particolare i lavori relativi alla serie “Color Array”, presentano una pittura costruita su una griglia predefinita, disegnata a matita. Entro questa griglia, l’artista posiziona gocce di diverso colore, dando vita a vibrazioni ottiche che inducono alla percezione di movimento della forma. I rimandi al divisionismo, all’optical o al dripping sciamanico di Pollock sono evidenti, eppure Hayes riesce ad esprimere una piena metabolizzazione del tutto, restituendolo in una figurazione personale. Osservando i lavori, anche quelli della serie “Amalgamation”, in cui l’aspetto geometrico lascia spazio ad una maggiore casualità delle forme, l’artista lascia intravedere il riferimento, seguendo però una propria poetica, in cui fa convivere consapevolezza razionale, istinto e casualità.
Questo tipo di approccio si riscontra anche in quanto afferma la stessa Antonini, riferendosi appunto al lavoro dell’artista “Hayes è un professionista di grande meticolosità. Per ogni singolo lavoro ha pensato i tempi di preparazione. Nei “Color Array” c’è una conformazione molto razionale. In “Amalgamation” la griglia scompare, ma nulla è lasciato al caso e la tela sparisce sotto una stratificazione di colore. L’artista costruisce goccia su goccia un amalgama di colore”.
Avvicinandosi ai quadri, infatti, è possibile vedere come ogni piccola goccia contenga particolari sfumature di colore, che vanno a intensificare il movimento complessivo dell’opera. Concentrando l’attenzione su ogni piccola goccia, questa appare un dipinto a sé stante, singolo e perfetto. Tuttavia, è solo mettendo ogni goccia in relazione con le altre che l’universo dell’opera prende forma.
Nelle sue opere Hayes rende evidente il rapporto tra infinitamente grande e infinitamente piccolo. Tutti siamo parte di un tutto che ci comprende e che si compone di noi, delle nostre tante unicità. Alla luce di questo scambio costante tra micro e macro, è quindi possibile affermare “I’m the sun”, poiché se io faccio parte del sole, esso fa parte di me, dunque io sono il sole.
Vademecum
“I’m the sun”
Gregory Hayes
17 novembre-28 gennaio- 2016
Francesca Antonini Arte Contemporanea
Via di Capo le Case, 4 Roma
Orari:martedì-venerdì dalle 12.00 alle 19.00, sabato dalle 12.00 alle 16.00
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