NAPOLI – Chiuso il 2018 con il nuovo record di 613.426 visitatori, il 15.8% in più rispetto al passato, il MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si appresta ad affrontare una serie di novità, a partire dal suo restyling. “Man at work” recita uno slogan tra cantieri, ma Paolo Giulierini, direttore del Museo, specifica che i lavori “avranno una data certa di chiusura”.
Intanto già a maggio riaprirà la sezione dedicata alla Magna Grecia, chiusa da circa vent’anni, con un allestimento tutto nuovo che racconterà questo mondo antico attraverso oltre 700 reperti, tra cui un rarissimo elmo calcidese databile agli ultimi decenni del VI sec. a.C.; un’hydria lavorata a sbalzo e a cesello decorata con testa di Gorgone; un cinturone con ganci a freccia della seconda metà del IV secolo a.C..
Anche l’immensa opera di riordino e razionalizzazione dei depositi è già partita, come sottolinea Giulierini. “Nel 2020 – specifica il direttore – Napoli avrà il suo museo come le ultime generazioni non l’hanno mai visto. Alla massima fruibilità degli spazi espositivi, aprendo sale chiuse da 50 anni e giardini, si affiancheranno servizi moderni e un auditorium di 300 posti”.
Dal 22 febbraio il museo darà spazio all’arte contemporanea con la mostra “Nel vulcano. Cai Guo-Qiang a Napoli e Pompei”. Protagonista di questa interessante rassegna è il grande artista cinese già Leone d’oro alla Biennale. Dal 28 marzo, aprirà “Canova e l’antico”, in collaborazione con l’ Ermitage di San Pietroburgo, che porterà a Napoli anche le Tre Grazie. Parte invece il 30 maggio “Pompei e gli Etruschi”, mentre “Gli Assiri all’ombra del Vesuvio” aprirà dal 6 giugno e dal 25 settembre si potrà ammirare “Thalassa. Il mare, il mito, la storia, l’archeologia”. Infine nel 2020 arriverà, nell’atrio del museo, la grotta di Lascaux 4.0, insieme a due grandi mostre: “I Gladiatori” e “I Bizantini”.
Nel frattempo sono già 4mila i sottoscrittori della card annuale “Open Mann”, mentre sono 40mila, in un mese, le presenze per la mostra “I tesori dell’antico Sichuan”. Un dialogo importante quello con la Cina – spiega Giulierini – “dove le nostre mostre in tournée contano a oggi oltre due milioni e mezzo di visitatori. Grazie a un innovativo protocollo per i prestiti internazionali ideato con l’ateneo Federico II di Napoli, le nostre opere oggi viaggiano nel mondo con supporti multimediali, audiovisivi e un ‘corredo’ di comunicazione che racconta Napoli, la Campania, l’Italia generando introiti per circa 750mila euro in media ogni anno”.