Il thriller documentario di Àlvaro Longoria nei cinema italiani il 10, 11 e 12 marzo 2025
ROMA – Un dipinto appeso per decenni nel soggiorno di una casa madrilena, considerato un’opera ordinaria, si rivela un capolavoro di inestimabile valore. Il Caravaggio Perduto, documentario diretto da Álvaro Longoria, racconta la sorprendente storia dell’Ecce Homo, attribuito a Michelangelo Merisi da Caravaggio, e il lungo processo di autenticazione, restauro e immissione nel mercato dell’arte.
Il film, in uscita nelle sale italiane il 10, 11 e 12 marzo 2025, si sviluppa come un thriller che intreccia realtà, indagine e mistero, portando alla luce non solo la storia di un dipinto riscoperto, ma anche le dinamiche spesso oscure del mondo dell’arte e del collezionismo.

Il percorso di un’opera tra oblio e riscoperta
Il documentario si muove attraverso diverse città europee e italiane, ripercorrendo il contesto storico e artistico di Caravaggio e mostrando alcune delle sue opere più celebri. La regia costruisce un racconto che non si limita alla storia dell’Ecce Homo, ma si spinge oltre, esplorando il mondo dei cosiddetti “dormienti”: dipinti di straordinario valore che, per anni o secoli, restano nell’ombra, ignorati o erroneamente attribuiti, prima di essere riscoperti.
Guidato dal mercante d’arte Jorge Coll e dai suoi soci, il team del documentario ha seguito per tre anni il percorso dell’opera: dalla sua comparsa in un’asta madrilena fino all’intervento delle istituzioni, dal restauro meticoloso all’attenta analisi degli esperti, fino alle trattative per la vendita. L’accesso esclusivo a queste fasi consente di rivelare aspetti solitamente nascosti: gli scambi riservati tra collezionisti, la competizione tra i grandi musei, il ruolo delle gallerie e delle case d’asta.
Autenticità, speculazione e il lato oscuro del mercato dell’arte
Il Caravaggio Perduto, oltre ad essere un’indagine su un dipinto, propone una riflessione più ampia sul mondo dell’arte. L’estetica del documentario si ispira direttamente all’opera di Caravaggio: luci e ombre dominano la fotografia del film, creando un parallelismo tra la poetica dell’artista e le zone d’ombra che ancora caratterizzano il mercato dell’arte.
L’autenticazione di un’opera attribuita a un maestro del passato è un processo complesso, fatto di analisi stilistiche, ricerche archivistiche e valutazioni scientifiche. Nel documentario, gli esperti raccontano il percorso che porta a riconoscere la mano di Caravaggio, illustrando gli elementi distintivi della sua pittura, dalla drammaticità del chiaroscuro alla potenza espressiva dei volti.
Ma il film esplora anche il lato più oscuro del mercato dell’arte: le speculazioni che si attivano attorno a un’opera di valore inestimabile, le pressioni economiche, la competizione tra musei e collezionisti privati, il ruolo ambiguo delle case d’asta. Chi ha il potere di stabilire il valore di un’opera? Quali sono i criteri con cui un dipinto viene attribuito o declassato? Il Caravaggio Perduto solleva interrogativi che vanno oltre il singolo caso dell’Ecce Homo, svelando un sistema regolato da dinamiche spesso invisibili.

Dalla scoperta al riconoscimento
La vicenda dell’Ecce Homo si inserisce in una lunga tradizione di scoperte e attribuzioni che hanno segnato la storia dell’arte. Con un ritmo incalzante e una narrazione che alterna analisi storiche a testimonianze dirette, il documentario restituisce il senso di un’indagine che ha richiesto tempo, competenza e determinazione.
Vademecum
IL CARAVAGGIO PERDUTO
un film documentario di
Àlvaro Longoria
prodotto da
Àlvaro Longoria, Ricardo Fernandez-Deu, Gerardo Olivares e Francisco Pou, Domenico Procacci e Laura Paolucci
Sceneggiatura
Ana Barcos e Marisa Lafuente
Produttori esecutivi
Pilar Benito, Eleonora Savi, Mónica Guerrero ed Emma García
Production supervisor
Ivan Fiorini
Fotografia
Hernán Pérez e Fiorela Gianuzzi
Musiche originali
Roberto Lobbe Procaccini
Suono |
José Luis Alcaine Bartolomé, Miguel Caprara, Armando Ciudad Pons, Dámaso Hernández e Aritz Sanjurjo |
Organizzazione
Marta Serra e Anna Saura
Post-production supervisors
José Julián Santiesteban ed Elena Alcolea
INFO PRODUZIONE
Location
Spagna, Italia e Gran Bretagna
Lingue Spagnolo, catalano, italiano e inglese
Durata 78 minuti
Prodotto da
Morena Films, Mediacrest ed Estrategia Audivisual, Fandango
Lingue Spagnolo, catalano, italiano e inglese
Distribuzione
International sales
Fandango Sales
In collaborazione con
Madrid City Council e Madrid Film Office
Con la partecipazione di
RTVE – Produttrice esecutiva Ana Pelá |
In associazione con
CAIXAFORUM+
Con il contributo di
G O V E R N M E NT OF SPAIN (ICAA) |
MINISTERO DELLA CULTURA Opera realizzata con il contributo del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo del Fondo per le coproduzioni minoritarie |