FIRENZE – Il Cristo di Michelangelo, dopo la sua realizzazione, venne collocato sopra l’altare maggiore di Santo Spirito, finché, durante l’occupazione francese della fine del XVIII secolo, con la soppressione del convento venne registrato come perduto. Di fatto l’opera non era mai stata spostata da Santo Spirito, come sostenne Margrit Lisner, che nel 1964, durante una catalogazione dei crocifissi toscani, lo riscoprì sotto una spessa ridipintura che alterava la forma e il carattere dell’opera. Dopo il restauro il crocifisso venne destinato al museo di Casa Buonarroti, dove rimase fino al 2000 quando si decise di riesporlo nella sagrestia di Santo Spirito. Dopo essere stato esposto a Torino e a Napoli, il crocifisso è ora rientrato a Firenze e collocato al centro della sagrestia della Basilica, capolavoro dell’architettura rinascimentale voluto da Lorenzo il Magnifico e progettato da Giuliano da Sangallo.
La nuova collocazione, realizzata grazie al contributo della Fondazione non profit Friends of Florence, con il nulla osta della Soprintendenza alle Belle Arti e con la supervisione tecnica dell’Opificio delle Pietre Dure, “magnifica ulteriormente la potenza espressiva della scultura e consente al visitatore di apprezzare i multiformi punti di vista che essa offre”, come spiegato da Daniele Rapino, funzionario della Soprintendenza per il quartiere di Santo Spirito. “La scelta della nuova collocazione permette la visione dell’opera dalla chiesa, recuperando il dialogo con la stessa per la quale era stata concepita”, ha sottolineato Rapino.
Simonetta Brandolini d’Adda, presidente di Friends of Florence, ha commentato: “Siamo felici di contribuire alla valorizzazione del Crocifisso di Michelangelo e al miglioramento della fruizione della sagrestia di Santo Spirito. La nostra attenzione all’artista è da sempre alta, molti dei nostri donatori hanno a cuore la conservazione delle sue opere e questa sensibilità non fa che alimentare il lavoro di tutela e valorizzazione dell’arte del grande maestro che sosteniamo da anni con progetti importanti e manutenzione costante alla Galleria dell’Accademia e recentemente anche a Casa Buonarroti”.
La comunità agostiniana di Santo Spirito ha accolto favorevolmente l’idea di poter collocare il Crocifisso di Michelangelo al centro della Sacrestia del Sangallo perché i visitatori possano, oltre che ammirarne la bellezza scultorea, fermarsi a contemplare con più incisività il messaggio dell’artista: la vittoria della vita sulla morte, dando speranza alle negatività del mondo.
Giuseppe Pagano, priore di Santo Spirito, ha quindi spiegato: “Se, come diceva Sant’Agostino, Cristo è bello anche sulla croce, ciò esprime la grande forza della vita. La maggiore visibilità di questa opera, inserita in un percorso che può far entrare i visitatori dentro un luogo che per secoli ha accolto e si è aperto alle grandi menti del periodo dell’Umanesimo, può far ben sperare che ancora oggi possa esprimere la forza di un pensiero e di una spiritualità come quella agostiniana che desidera e può ancora dire tanto all’uomo moderno. Per questo non si tratta solo di accogliere per far visitare in modo arido, ma di dare ancora oggi dei contenuti che possano nutrire la mente ed il cuore”.