Si tratta di un nucleo di opere comprendenti dipinti di Toulouse-Lautrec, Liebermann, Cezanne e Munch, ma anche Picasso, Renoir, Monet. La preziosissima collezione sarà ereditata dal museo grazie al lascito del collezionista, nonostante il ricorso della cugina Uta Werner che aveva sostenuto l’incapacità di intendere e di prendere decisioni di Gurlitt. E’ stata quindi la Corte regionale d’appello di Monaco a confermare invece la validità del testamento.
Gurlitt custodiva la collezione, ereditata dal padre Hildebrand Gurlitt e sequestrata per la maggior parte il 28 febbraio 2012, in un vecchio appartamento di Monaco di Baviera su ordine della Procura di Augusta. L’immenso patrimonio, tenuto in cattive condizioni venne scoperto in seguito a un accertamento fiscale. La sentenza della Corte, accolta positivamente dal ministro della Cultura tedesco, Monika Gruetters, contribuirà ora a chiarire la provenienza dei quadri. Il sospetto era che le opere fossero state sottratte illegalmente ai legittimi proprietari durante l’epoca del nazionalsocialismo e per questo erano state ribattezzate come il “tesoro dei nazisti” dopo il ritrovamento.
Una task force tedesca è riuscita, nel corso di due anni di lavoro, a chiarire la provenienza di soltanto 11 delle 499 opere che si sospettavano rubate dai nazisti e in soli cinque casi ha potuto provare che si trattava effettivamente di quadri trafugati dai nazionalsocialisti. Il prossimo anno i dipinti saranno esposti in diverse mostre al Museo di Berna e alla Bundeskunsthalle di Bonn.