NEW YORK – Dopo quattro mesi di chiusura il MoMa di New York ha riaperto al pubblico il 21 ottobre. I lavori hanno portato ad una espansione di circa 4 mila metri quadrati e a un riallestimento della collezione di capolavori dell’arte dell’Ottocento e Novecento.
L’ampliamento, costato 450 milioni di dollari, è avvenuto verso ovest, attraverso un varco alla base del grattacielo. Il restyling ha reso più luminoso e ampio anche l’ingresso. A curare il progetto è stato lo studio architettonico Diller Scofidio + Renfro.
I lavori stati resi possibili grazie alla donazione degli eredi del banchiere David Rockefeller, pari a 200 milioni di dollari. La somma offerta deriva dalla vendita delle collezioni all’asta da Christie’s a New York nel 2018 che hanno portato a un incasso totale di 835 milioni di dollari. La madre di David Rockefeller, Abby Aldrich, fu tra i fondatori del MoMa nel 1929, e già nel 2005 il banchiere dispose una donazione all’istituzione museale di New York di 100 milioni di dollari, all’epoca la maggior elargizione nella storia del Museum of Modern Art.
In totale dunque il museo potrà ora contare su una superficie espositiva di 15.329 metri quadrati, il 30% in più rispetto a prima, dove potranno essere esposte oltre 2.400 opere all’anno, contro le 1.500 in media di prima. Alcune opere come “Les demoiselles de Avignon” di Pablo Picasso o “La notte stellata” di Vincent Van Gogh rimarranno esposte permanentemente, le altre invece cambieranno periodicamente. Altra novità è il “remix” di opere, per cui alcune celebri sono state accostate a quelle inedite di artisti meno noti. Per l’inaugurazione sono state esposte nuove opere di Yoko Ono, Philippe Parreno, Goshka Macuba e Kerstin Braetsch.
Con questo ampliamento è stato possibile realizzare nuovi spazi dedicati alle performance live, all’arte sperimentale, ai festival, alla danza e a laboratori.
Con la riapertura del museo c’è inoltre la possibilità di accedere, per la prima volta gratis, a uno dei suoi sei piani, oltre che al giardino delle sculture al pianterreno. Un modo questo per incoraggiare l’avvicinamento al museo anche a chi non può permettersi il biglietto di ingresso da 25 dollari.