VENEZIA – Uno scorcio, un portone, un anfratto nascosto, una giacca appesa, una facciata. Sono i piccoli dettagli di una mitografia del semplicemente umano a restituire l’essenza di un universo: quello di Safet Zec, artista internazionale originario di Rogatica (Bosnia-Erzegovina).
Una pittura di dettagli, fisica e spirituale, che si distende accanto ai fatti della grande storia
Con la sua straordinaria padronanza del mezzo pittorico, Zec, quasi come un misterioso pellegrino, si fa testimone del proprio mondo, ristabilendo un modo di operare molto intimo, capace di proteggere identità, esplorare luoghi e sviluppare un racconto assolutamente unico, partendo dal particolare per approdare all’universale.
Una pittura fatta di insolite atmosfere che rivelano un’arte percorsa sempre da una sottile vena drammatica. D’altra parte Zec vive in prima persona la tragedia della guerra che sconvolge la ex Jugoslavia, a metà degli anni ’90, e che lo porta a lasciare il suo paese per approdare in Italia, prima a Udine e poi a Venezia.
Oggi l’artista si divide appunto tra Venezia, sua seconda patria, dove si trova anche il suo atelier, e il paese di origine dove, proprio nel cuore della città, ha sede lo Studio-collezione Zec, divenuto anche centro di molteplici iniziative culturali.
E’ in Italia, dunque, che Zec ha ricostruito la propria esistenza e produzione di artista, sviluppando una cifra stilistica personalissima, caratterizzata da un’intensa tensione creativa.
La mostra
Ed è proprio a Venezia, presso la Bottega Cini che, fino al 31 ottobre 2021, è possibile visitare una selezione di opere pittoriche rappresentative del suo “realismo poetico” e del legame con la città lagunare, di cui l’artista, con sguardo discreto e silenzioso, coglie ed immortala dettagli forse “umili” rispetto alla magnificenza della città, ma sempre carichi di inaspettata espressività e significato.
Le opere scelte per questa preziosa mostra sono perlopiù di medio formato, tra queste spiccano lavori con i temi simbolo di Zec, come Porta e finestra di una casa veneziana (geranei), elemento intimamente legato all’infanzia dell’artista ma anche al dramma della guerra e della distruzione, o dipinti in cui il bianco, tra i tratti distintivi della sua pittura, veste i corpi magistralmente rappresentati di Donna seduta con vestaglia bianca o Figura di donna in bianco (dal ciclo “Nike”), per arrivare, infine, a un puro capolavoro come Barca, in cui un’imbarcazione veneziana trascende la fisicità diventando la barca della storia, del destino, dell’eternità.
Bottega Cini, spazio multiforme tra tradizione e sperimentazione
Questa esposizione consacra ancora una volta Bottega Cini, nata dall’incontro tra due importanti realtà imprenditoriali del mondo della cultura, la Fondazione Archivio Vittorio Cini e The Merchant of Venice, punto di riferimento nella vita culturale veneziana, a poco più di un anno dalla sua apertura, attraverso la promozione di eventi che spaziano dalla tradizione alla sperimentazione, con tecnologie assolutamente innovative.Vademecum
Bottega Cini
Dorsoduro 862. San Vio Venezia
lunedì – domenica 10.00- 13.00 / 14.00 -19.00
www.facebook.com/bottegacini – bottegacini@themerchantofvenice.it