AOSTA – Il 19 marzo 2019 apre al pubblico la mostra “Storia di un’avventura. Forte di Bard 1999-2019”, un racconto fotografico del recupero architettonico del Forte attraverso le immagini realizzate da Gianfranco Roselli.
Il fotografo torinese ha documentato tutte le fasi dei lavori che hanno interessato la struttura. Il cantiere, le maestranze (circa 500) che hanno preso parte ai lavori, ma anche i paesaggi del Forte e dal Forte, dando vita a una sorta di “mappa” in cui convivono aspetti materiali, fisici e immaginari. Quello realizzato da Roselli è uno studio esaustivo, meticoloso e approfondito sia da un punto di vista architettonico che antropologico.
Come spiega Maria Cristina Ronc, Direttrice dell’Associazione Forte di Bard, nell’immaginario di tutti i valdostani “il Forte ha da sempre avuto un impatto potente: una presenza talvolta severa e cupa a barriera dell’imbocco alla Valle, luogo famigliare e di accoglienza nel ritorno a casa”. I lavori – prosegue la Direttrice – “sono stati una vera e propria ‘avventura’ pionieristica per le dimensioni del cantiere e per le complessità degli aspetti economici, ambientali, sociali e culturali che ad oggi ne fanno un unicum non ancora eguagliato nell’arco alpino”.
La mostra, ospitata nelle sale dell’Opera Ferdinando, presenta circa 60 scatti in bianco e nero di grande formato e impatto.
“Le immagini selezionate – spiega Gianfranco Roselli – raccontano come si presentava il Forte di Bard nelle prime fasi del cantiere, con uno sguardo concentrato sui primi due anni, volto innanzitutto a documentare lo stato delle cose per decenni immutato che pian piano lasciava spazio al suo nuovo divenire”.
Roselli sottolinea anche come questo lavoro di documentazione fotografica sia stato per lui un grande privilegio che lo ha reso testimone “di una fase in cui il Forte riprendeva vita, come un organismo in movimento che respira e si trasforma”.
“L’idea di posare il mio sguardo su quei luoghi, attraverso il gesto fotografico – prosegue Roselli – si tramutava in una forma di conoscenza, un approccio alla realtà più meditativo, un’osservazione più riflessiva sul mondo. Allo stesso tempo, l’osservazione insistente e il continuo ritorno negli stessi ambienti ha generato un rapporto di confidenza e di affetto verso le stanze, gli spazi, le pietre, le scale, i corridoi, le rocce”.
Come suggerisce il titolo della mostra e come ha rammentato anche la direttrice Maria Cristina Ronc, il recupero del Forte è stata realmente un’avventura, sia per complessità che tempistiche. I lavori, svolti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Valle d’Aosta, partirono nel 1999, ma il progetto di restauro era stato definito già nel 1993. Il Forte venne poi aperto al pubblico il 13 gennaio del 2006 con l’inaugurazione, all’interno dell’Opera Carlo Alberto, del Museo delle Alpi e degli spazi dedicati alle esposizioni temporanee.
L’ultima sala ad essere stata aperta è quella in cui è ospitata la mostra, l’Opera Ferdinando, che conserva ancora manufatti murari originali, permettendo così la lettura degli interventi eseguiti.
La mostra, che terminerà il 10 novembre 2019, è corredata dalla riedizione del volume “Storia di un’avventura”.
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Vademecum
Storia di un’avventura. Forte di Bard 1999-2019
Fotografie di Gianfranco Roselli
19 marzo – 10 novembre 2019
Orari
Feriali 10.00 | 18.00
Sabato, domenica e festivi 10.00 | 19.00
Lunedì chiuso
Tariffe
In abbinamento al biglietto di ingresso al Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere:
Intero: 10,00 euro
Ridotto: 8,00 euro
Ragazzi: 6,00 euro
Tariffa ingresso riservata ai gruppi in visita guidata: 3,00 euro
Informazioni al pubblico
Associazione Forte di Bard
T. + 39 0125 833811 | info@fortedibard.it | www.fortedibard.it