NAPOLI – Parte con un grande successo di pubblico la mostra “Canova e l’antico”, ospitata al Mann di Napoli che, in soli quattro giorni, ha visto l’avvicendarsi di oltre 13mila visitatori “a rischio sindrome di Stendhal”, ironizza il direttore del Museo archeologico nazionale, Paolo Giulierini, alludendo ai possibili sintomi che possono cogliere il pubblico dinnanzi a questi capolavori di sorprendente bellezza.
“Una vera e propria mobilitazione colorata di cittadini e turisti – si legge in una nota – ha affollato le sale del Museo, sin dal pomeriggio inaugurale”. Anche nei giorni successivi all’inaugurazione, all’ingresso del Mann, una lunga fila ha atteso paziente di accedere all’Atrio ed al Salone della Meridiana, dove sono esposte alcune tra le più celebri sculture di Canova, tra cui le “Tre Grazie”, “Amore e Psiche stanti”, la “Danzatrice con le mani sui fianchi”, provenienti dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.
La mostra non è soltanto un grande evento espositivo, ma un vero e proprio viaggio di conoscenza nell’universo dello scultore: itinerari appositamente proposti dal Museo permetteno così di riscoprire i legami tra l’artista e la città di Napoli. Vasta anche l’offerta di laboratori e attività didattiche per raccontare la mostra, il modus operandi dell’artista e l’innovazione della sua arte anche ai più piccoli.