CARRARA – Jeff Koons è diventato Accademico d’Onore in Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Si è tenuta infatti nel pomeriggio di martedì 16 aprile la cerimonia con il quale l’artista americano è stato insignito del prestigioso titolo.
A fare gli onori di casa e i ringraziamenti di rito è stato il Presidente dell’Accademia prof. Antonio Passa.
E’ stato poi il direttore, Prof. Luciano Massari, a spiegare le motivazioni della nomina con un discorso breve ma dalla forte carica emozionale: “Con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole” – ha esordito Massari con un ossimoro – “erede dell’avanguardia novecentesca, Koons è riuscito nell’intento di rinnovare la poetica degli oggetti, sulle orme del ready-made di Duchamp e la Pop Art di Andy Warhol per creare un vero e proprio immaginario postmoderno che ha segnato l’arte contemporanea degli ultimi trent’anni risolvendo in modo originale le tradizionali antinomie tra avanguardia e kitsch e coniugando ancora una volta l’arte con la poesia. Vorrei inoltre esprimere la mia soddisfazione, condivisa con i docenti e gli studenti, per aver scelto di festeggiare il 250 compleanno della nostra Accademia assieme ad un grande artista che riesce sempre a stupirci con opere sensuali, ironiche e spettacolari.
La cerimonia è proseguita con la Laudatio affidata al Prof. Raffaele Simongini che ha ripercorso la carriera dell’artista che è stato definito “il paradigma di come oggi il mondo dell’arte si sia trasformato”. Simongini ha concluso con una battuta presa in prestito da Groucho Marx e riadattata per l’occasione: “Naturalmente nella vita ci sono un mucchio di cose più importanti del denaro, come ad esempio l’arte. Ma purtroppo costano un mucchio di soldi! Come le opere di Jeff Koons.”
A seguire è stato il turno di Koons che, sorridente, in forma, generoso e disponibile con gli studenti, ha raccontato le esperienze dell’infanzia, dello sviluppo del senso del sé e dei primi approcci con la conoscenza delle tecniche artistiche. Ha parlato degli anni dell’accademia, frequentata a Baltimora, e la visita al museo locale che gli ha aperto gli occhi sulla necessità di studiare la storia dell’arte. Quindi l’incontro con l’Olympia di Manet e infine le opere e i gonfiabili come soffio vitale.
La cerimonia è terminata con la consegna della pergamena e le foto di rito.
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