ROMA – “L’Ara com’era” è il progetto presentato a Roma il 10 ottobre, in cui storia e tecnologia si intrecciano per offrire al pubblico una visita multisensoriale e immersiva del monumento. A partire da venerdì 14 ottobre infatti, uno dei più importanti capolavori dell’arte romana, costruito tra il 13 e il 9 a.C. per celebrare la Pace instaurata da Augusto sui territori dell’impero, sarà protagonista di un racconto multimediale che permetterà di comprendere quale fosse il suo aspetto e la sua funzione originaria.
Una esperienza questa resa possibile grazie ai particolari visori AR (Samsung GearVR) e alla fotocamera dei device in essi inseriti, che permettono di fondere elementi virtuali e reali, contribuendo a rendere la visita totalmente immersiva e per questo estremamente coinvolgente e affascinante.
Il percorso è suddiviso in 9 punti di interesse (POI) attraverso i quali vengono ripercorsi momenti storici salienti. Si parte dal plastico del Campo Marzio Settentrionale. Da qui si potranno osservare man mano le trasformazioni e i danni che l’altare ha subito nel corso dei secoli, dalla sua costruzione fino alla sua totale scomparsa sotto gli strati degli edifici della Roma medievale e rinascimentale. I plastici e i modelli grazie alla particolare tecnologia messa in campo si vedranno animati anche con suoni, voci e colori restituendo uno spaccato molto realistico dell’epoca. Saranno le voci di Luca Ward e di Manuela Mandracchia ad animare i personaggi che popoleranno le varie scene, tra cui i membri della famiglia imperiale. Al termine del percorso i visitatori assisteranno a un solenne corteo che culminerà proprio con l’apparizione dell’imperatore Augusto e della sua famiglia al seguito, tra augures, littori e sacerdoti.
Luca Bergamo, assessore alla Crescita Culturale di Roma Capitale, ha spiegato durante la presentazione dell’iniziativa: ”Dietro questo progetto c’è il ripensamento del rapporto fa gli oggetti dei musei e chi ne fruisce, mettendo al centro la qualità dell’esperienza che una persona fa”. Inoltre – ha detto Bergamo – “questo modo di conoscere la storia di un monumento è uno strumento importante anche per parlarne con gli altri: in questa iniziativa c’è un rapporto con la storia non solo per quel che riguarda l’apprendimento ma anche per la riscoperta delle relazioni sociali. Se non si hanno strumenti si finisce per vedere gli oggetti; se invece si capiscono, si costruiscono relazioni con gli altri”. L’iniziativa, come ha ricordato Bergamo, rientra nel contesto di “Contemporaneamente Roma” che riunisce una serie di manifestazioni che avranno il loro culmine proprio in questa settimana.
Le visite all’Ara Pacis saranno così strutturate: dal 14 ottobre al 17 dicembre, venerdì e sabato dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso ore 23) dal 23 dicembre all’8 gennaio, tutte le sere dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso ore 23) dal 13 gennaio al 15 aprile, venerdì e sabato dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso ore 23) dal 21 aprile al 31 ottobre, tutte le sere dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso ore 23). L’ingresso sarà organizzato in piccoli gruppi, la visita avrà la durata di circa 45 minuti e sarà disponibile in 5 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco.