NAPOLI – La “Coppaflora” dell’artista Vincenzo Gemito (1852-1929) entra a far parte delle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte, grazie a un importante atto di mecenatismo di cinque imprese napoletane: Epm, G&G, Graded, Gruppo Industriale Tecno e Protom. L’opera, di proprietà di collezionisti internazionali, è stata acquistata dal museo grazie alle imprese mecenati coinvolte e all’uso dell’Art Bonus.
A tal proposito spiegano il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger e il presidente dell’Advisory Board del Museo Giovanni Lombardi: “Dalla nascita dell’Advisory Board abbiamo messo in campo un’articolata strategia per avvicinare sempre di più il museo alle imprese e per creare un circolo virtuoso di mecenatismo che fa bene al museo e alle stesse aziende. Lo abbiamo fatto con tante attività come l’adozione e il restauro di alcune importanti opere del museo che grazie al Progetto Rivelazioni di Borsa Italiana sono anche state in mostra a Milano a Palazzo Mezzanotte, grazie al costante supporto di importanti imprese al Museo e oggi con questo importante acquisto”.
“Si tratta di progetti che realizziamo anche grazie alla grande intuizione dell’Art Bonus del ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini e che ci permettono di avvicinare sempre più aziende al Museo e al mecenatismo – ha aggiunto Bellenger – Il nostro obiettivo è quello di creare un circolo virtuoso e di emulazione tra imprese a supporto non solo di Capodimonte ma di tutto il patrimonio culturale italiano.”
La “Coppaflora” (o Coppa nuziale Flora) è un raro capolavoro di oreficeria, che testimonia la poliedricità di Gemito e il suo grande talento, oltre che come scultore, anche come orafo. Il capolavoro sarà anche protagonista della mostra “Gemito. Dalla scultura al disegno”, a cura di Jean-Loup Champion, Maria Tamajo Contarini e Carmine Romano, che ha già riscosso un enorme successo a Parigi, dove si è svolta dal 15 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020.
La mostra che si apre il 10 settembre a Capodimonte ha l’ambizione di riassumere le rivelazioni di quella parigina, organizzandole però diversamente intorno ai suoi esordi, ai busti, alla gloria, agli amori, alla follia e alle ultime opere.
Suddivisa in nove sezioni, l’esposizione intraprende un percorso cronologico, associando le opere di Gemito a quelle di artisti suoi contemporanei. Due sezioni sono dedicate ai due grandi amori della sua vita: la francese Mathilde Duffaud e la napoletana Anna Cutolo, detta ‘Nannina’ da cui avrà una figlia: Giuseppina. Tra i capolavori in mostra c’è il magnifico Medaglione con la testa di Medusa in argento dorato proveniente dal Getty Museum di Los Angeles, il famoso Giocatore e l’altrettanto celebre Pescatore Napoletano. E, ancora il Fiociniere, la Testa di fanciulla, il Malatiello, il Pescatorello, l’Acquaiolo, il Pastore degli Abruzzi, il busto della moglie Anna e quello di Giuseppe Verdi. Ci sono poi i disegni, tra cui La Zingara.
La maggior parte delle opere sono in collezione al Museo e Real Bosco di Capodimonte, ma molte provengono dalla Collezione Intesa Sanpaolo-Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos Stigliano, partner anche dell’esposizione parigina, dal Polo Museale della Campania (Museo e Certosa di San Martino, Castel Sant’Elmo), dal MANN-Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dalle Gallerie dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, dal Museo d’Orsay di Parigi, dal Philadelphia Museum of Art e dal Getty Museum di Los Angeles negli Stati Uniti, dalla GAM-Galleria d’Arte Moderna e dalla GNAM-Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, per citare solo alcune delle istituzioni museali nazionali e internazionali e da molte raccolte private.
La mostra resterà visitabile fino al 15 novembre 2020.