MANTOVA – Nonostante le polemiche e le proteste degli animalisti, che da mesi chiedono a gran voce la cancellazione della mostra di Hermann Nitsch (Vienna, 1938) a Palazzo Ducale, giunge ora la notizia che l’esposizione invece si farà. Dopo un incontro tra l’artista, esponente di spicco dell’Azionismo viennese, il direttore del Complesso Museale Palazzo Ducale di Mantova Peter Assmann, Sergio Pajola, presidente dell’Associazione Moz-Art che organizza l’evento in collaborazione con la galleria BoxArt di Verona e i curatori Giuliano Vallani e Beatrice Benedetti, è stato infatti reso ufficialmente noto che la rassegna si terrà tra maggio e giugno 2019.
A seguito della diffusione della notizia, il segretario nazionale del Partito Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica, in una nota dichiara: “Apprendiamo con sconcerto e indignazione che il Palazzo Ducale di Mantova è pronto a ospitare la mostra di Hermann Nitsch, artista viennese famoso per impiegare nelle proprie opere sangue animale e carcasse macellate. Si tratta di una scelta deplorevole illogica e imbarazzante, che Rivoluzione Animalista condanna con fermezza. Una decisione – continua Caramanica – che va contro il buon costume e contro i diritti degli animali, ritratti in condizioni da film horror nell’esposizione di Nitsch. Rivoluzione Animalista, dunque, chiede con forza che l’organizzazione della mostra venga immediatamente cancellata. Gli organizzatori si mettano una mano sulla coscienza e comprendano che non si può far pubblicità sulla pelle degli animali, oltre al fatto che una città splendida, accogliente e storica come Mantova sarebbe enormemente danneggiata in termini di immagine” – conclude la nota.
Su una lettera indirizzata al direttore del Museo, Cristina Spagna, Consigliere L’Unione Fa La Forza e Valentina Margonari, Presidente Adozioni Del Cuore, scrivono: “Avevamo avvisato che non avremmo accettato questa decisione, e dopo il grande servizio che Alberto Angela ha fatto sulla nostra città, ci sentiamo ancora più vincolate a non permettere che un mostro che negli anni ha scuoiato e sgozzato capretti vivi per usarne sangue ed interiora possa essere ospite della nostra bella Mantova. Siamo più che stupite che critici d’arte e persone con background di cultura si facciano prendere in giro da un vecchio ultraottantenne. Non si libererà facilmente di noi, non potremo impedire che avvenga la mostra, ma avrà vita dura” – conclude la lettera.
Alle voci delle associazioni si aggiunge anche quella dell’assessore regionale alla cultura Stefano Bruno Galli, che dichiara: “Trovo disdicevole e disgustoso e sono profondamente sconcertato dalla decisione di Assmann, di allestire una mostra che si concentra su una macabra dissacrazione dell’uomo e della religione, e abbonda di immagini raccapriccianti: una sanguinaria e mortificante provocazione. La mostra non riceverà alcun tipo di riconoscimento da parte della Regione Lombardia”.