ROMA – Si è tenuta durante la mattinata di martedì 18 giugno la conferenza stampa di presentazione del progetto di riqualificazione dell’edificio che ha ospitato la prima Zecca d’Italia, inaugurata nel 1911 da re Vittorio Emanuel III, nel quartiere Esquilino di Roma.
L’edificio si trasformerà in uno luogo adibito a mostre temporanee, con annesso centro convegni e spazio per l’artigianato di qualità. Previsto anche un centro servizi culturali, una biblioteca con archivio storico e laboratori per i giovani talenti della Scuola dell’Arte della Medaglia (Sam). Infine anche un bookshop con caffetteria e foresteria.
La riqualificazione sarà realizzata su progetto del gruppo guidato dallo Studio Atelier(S) Alfonso Femia, che ha vinto il concorso internazionale bandito dal Poligrafico e Zecca dello Stato nel marzo 2018.
I lavori, come spiegato dall’Ad del Poligrafico e della Zecca dello Stato, Paolo Aielli, cominceranno tra circa due anni. Aielli ha evidenziato che si tratta di un progetto pubblico, finanziato interamente da un’azienda pubblica, “un aspetto che attribuisce un valore aggiunto all’intera operazione immobiliare”.
La Sindaca Virginia Raggi ha invece sottolineato come la sfida più grande per Roma sia quella di “recuperare quegli spazi urbani che negli anni sono stati abbandonati per la perdita della funzione”. “Per noi – ha aggiunto Raggi – è fondamentale scrivere una nuova storia urbanistica di Roma che non vada a costruire nuovi edifici e cubature ma piuttosto a recuperare l’esistente”.
La tempistica per la realizzazione del polo sarà un po’ lunga, infatti i lavori dovrebbero concludersi nel maggio del 2023. Aielli ha spiegato che “per le due conferenze dei servizi ci vorranno circa 12 mesi, poi almeno 9 mesi per la gara dei lavori, quindi potremo avviare i lavori di recupero tra due anni da oggi”. “Chiederemo – ha aggiunto – a tutti gli enti coinvolti di ridurre il più possibile i tempi che ci separano dai lavori”. A tal proposito anche la Sindaca ha assicurato che l’amministrazione farà il possibile per comprimere i tempi.