MILANO -Con il progetto 1923: Past Futures Triennale Milano, affiancata da VIVE Arts, propone la prima esperienza di realtà virtuale, arricchendo di una nuova dimensione la 23ª Esposizione Internazionale Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries.
Il progetto, diretto Matteo Lonardi e sviluppato da Reframe Productions, che celebra il ruolo innovativo svolto in 100 anni da Triennale, dal 1923 a oggi, si presenta come un viaggio immersivo e interattivo che fa vivere la missione e la storia di Triennale, coinvolgendo i suoi archivi e creando incontri con designer, curatori e artisti italiani di grande rilievo.
I contenuti del progetto e il percorso virtuale
Il team di Triennale Milano ha seguito la parte curatoriale, selezionando personalità, installazioni e avvenimenti chiave che hanno impresso un segno profondo sulla storia dell’istituzione. L’esperienza di realtà virtuale inizia nell’Impluvium, uno spazio emblematico nel Palazzo dell’Arte, che ha subito molti cambiamenti nel corso degli anni, riavvolgendoli fino al 1933, anno in cui fu costruito. I visitatori possono interagire con i pensieri e le idee dell’architetto Giovanni Muzio, in un ambiente virtuale che si ispira ai suoi disegni originali, e vedere nella sua collocazione originaria la statua di Mario Sironi.
L’Impluvium funziona come una macchina del tempo non lineare, che si sposta e cambia man mano che il visitatore passa da un periodo storico all’altro. È possibile visitare la 22ªEsposizione Internazionale Broken Nature (2019), ascoltando la curatrice Paola Antonelli e lo studio di design Accurat, rivivendo la loro installazione The Room of Change, un grande arazzo di dati che visualizzava i cambiamenti in atto sul nostro pianeta.
Entrando negli archivi, si potrà scoprire l’artista Giuliano Mauri e la sua istallazione Zenobia, una sfera realizzata con quattromila rami di castagno intrecciati per la mostra Le città invisibili del 2003, e l’architetto Vittorio Gregotti e il suo Caleidoscopio, realizzato per la 13ªEsposizione Internazionale Tempo libero nel 1964. Struttura al neon, la grande installazione luminosa di Lucio Fontana allestita nell’atrio del Palazzo dell’Arte nel 1951, ha un particolare rilievo, dimostrando come arte e tecnologia convergano nell’unire i concetti di luce, spazio e cosmo.
1923: Past Futures illustra come la storia di Triennale Milano sia intrecciata con la storia del Novecento, dalle tre edizioni dell’Esposizione Internazionale che si svolsero negli anni Trenta sotto il regime fascista, al bombardamento del Palazzo, che lo costrinse alla chiusura fino alla fine della seconda guerra mondiale. Il visitatore verrà trasportato nel 1968, quando il Palazzo dell’Arte fu occupato per protesta, e potrà prendervi parte usando delle bolle di vernice da lanciare sulla facciata, già coperta dai graffiti.
Infine, si tornerà al 2022 e alla 23ª Esposizione Internazionale, quando Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, Ersilia Vaudo, astrofisica e curatrice della mostra tematica, Joseph Grima, fondatore dello studio di architettura e design Space Caviar che ha realizzato l’allestimento della mostra, si confrontano sui temi di Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries.
I visitatori potranno sperimentare questa esperienza fino all’11 dicembre 2022. Inoltre, VIVE Arts, impegnata nell’ampliare le opportunità di accesso all’arte e alla cultura attraverso la tecnologia immersiva, presenta 1923: Past Futures anche sulla piattaforma VIVEPORT.
Il 26 ottobre è in programma un evento del public program di Triennale dedicato al progettoche esplora la relazione tra analogico e digitale nelle pratiche museali legate alla conservazione, al coinvolgimento dei pubblici, alla produzione di mostre.
Vademecum
1923: Past Futures
A cura di: Triennale Milano
Produzione e direzione creativa: Reframe Productions
VR partner: VIVE Arts