PARMA – Gli archeologi dell’Università di Parma, guidati da Riccardo Villicich, docente di Metodologia della ricerca archeologica al Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali, hanno concluso la terza campagna di scavi nel sito
archeologico della villa romana di Fiumana (Predappio), portando alla luce un complesso architettonico di dimensioni e ricchezza inaspettate.
Un palazzo imperiale in Romagna
Al centro dell’attenzione c’è un padiglione straordinario, definito il “Quadrifoglio di pietra” per lo sviluppo originale della sua trama architettonica.
È stato deciso di iniziare lo scavo in estensione del secondo padiglione della villa tardo antica, individuato circa 120 metri ad oriente del “Quadrifoglio di pietra” e nel quale, negli anni precedenti, era stato riconosciuto un grande complesso termale.
La ricchezza dei materiali utilizzati, come marmi pregiati provenienti da diverse parti del mondo, e la raffinatezza delle decorazioni indicano che la villa apparteneva a un personaggio di altissimo rango, probabilmente legato alla corte imperiale. La scoperta di un borsellino contenente monete risalenti al regno di Valentiniano III (425-455 d.C.) ha permesso di datare con precisione la costruzione della villa.
Radici antiche
Scavando più in profondità, gli archeologi hanno scoperto che la villa tardoantica era stata costruita su strutture preesistenti. Sotto i pavimenti e le murature del V secolo, sono emersi i resti di almeno due complessi termali più antichi, risalenti rispettivamente all’epoca augustea e all’età medio imperiale.
Ancora più sorprendente è il ritrovamento di un lungo muro, probabilmente appartenente a una grande vasca, che suggerisce la presenza di acque termali nel sito fin dall’epoca repubblicana. La scelta di costruire ben tre complessi termali sovrapposti nello stesso luogo conferma l’importanza di queste acque per i romani che abitavano la zona.
Un unicum nel panorama archeologico nazionale
La villa di Fiumana rappresenta un caso unico nel panorama archeologico italiano. La sua costruzione ex novo in un periodo in cui molte altre ville venivano abbandonate (circa il 60%), la ricchezza dei suoi arredi e la complessità della sua struttura architettonica la rendono un tesoro inestimabile per la storia dell’architettura romana.
Le ricerche archeologiche a Fiumana sono ancora in corso e promettono di rivelare ulteriori sorprese. Gli archeologi sperano di individuare la parte residenziale della villa, così come le strutture di collegamento tra i vari edifici.
Gli importanti risultati sono frutto della stretta collaborazione fra Università di Parma, Comune di Predappio e Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.