TOKYO – Per la prima volta, l’Atlante Farnese, monumentale scultura in marmo del II secolo d.C., lascerà l’Italia per giungere in Giappone, dove rappresenterà il patrimonio culturale italiano all’Expo 2025 di Osaka. Questo capolavoro, custodito al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), sarà esposto al centro del Padiglione Italia, un’architettura ispirata alla Città Ideale del Rinascimento italiano, progettata da Mario Cucinella e MCA Architects.
L’annuncio è stato dato dal Commissario Generale per l’Italia all’Expo 2025 Osaka, Mario Vattani, durante una conferenza stampa presso il Villaggio Italia a Tokyo, in occasione dell’arrivo della Nave Scuola Amerigo Vespucci.
L’Atlante Farnese, un capolavoro dal significato simbolico
Alto circa due metri per un peso di quasi 20 quintali, l’Atlante Farnese è considerata una delle opere più rappresentative dell’arte classica, sia per la sua imponente presenza sia per il significato simbolico che porta con sé. La maestosa scultura incarna l’unione tra diverse culture e l’incessante ricerca di conoscenza che caratterizza l’umanità. “Mettere al centro del Padiglione Italia un capolavoro come l’Atlante Farnese durante l’Expo di Osaka significa far conoscere al mondo un’opera che rappresenta l’eredità culturale della nostra nazione”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
La decisione di portare l’Atlante Farnese all’Expo 2025 Osaka, oltre alla sfida logistica, è una straordinaria opportunità per promuovere la cultura italiana su scala globale. “È un’operazione senza precedenti che racconta anche i valori che portiamo a Expo: la ricchezza del nostro patrimonio culturale e le responsabilità che ne derivano, e anche la scienza, la ricerca, la nostra alta tecnologia, lo spirito del viaggio e della scoperta di altre culture” ha affermato Mario Vattani.
Il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha aggiunto che l’opera simboleggia “il superamento delle frontiere della conoscenza attraverso la curiositas, il desiderio di scoperta e l’attrazione per l’ignoto, connaturati nell’animo umano e che da sempre hanno contribuito a creare ponti e stabilire relazioni tra mondi e popoli diversi, tra Occidente e Oriente”.
Atlante Farnese, cenni storici
L’Atlante Farnese, risalente al II secolo d.C., rappresenta il titano Atlante, una figura mitologica che sostiene il globo celeste, un simbolo dell’universo conosciuto all’epoca. Questo capolavoro unico, privo di copie, è stato un modello fondamentale per i disegni dei primi globi celesti olandesi nel Cinquecento e un punto di riferimento per gli scienziati delle epoche successive.
Sul globo, finemente scolpito, sono rappresentati i cerchi meridiani, l’equatore, l’eclittica, un circolo artico ed uno antartico, e inoltre, in forma antropomorfa o di animale, le costellazioni australi e boreali e i dodici segni dello Zodiaco.
Originariamente parte della collezione Farnese a Roma, l’opera fu acquisita da Alessandro Farnese nel 1562 e trasferita a Napoli sotto i Borbone nel 1786, dove è rimasta esposta al MANN fino ad oggi. La scelta di portare l’Atlante Farnese all’Expo di Osaka riflette l’importanza di questa scultura come simbolo del dialogo interculturale tra Oriente e Occidente. Intende, inoltre, evidenziare come il pensiero filosofico e umanistico, radicato nella cultura greco-romana, possa continuare a ispirare la ricerca di nuove frontiere di conoscenza e collaborazione internazionale.